Marta Cimino è morta, manca un lenzuolo bianco contro la mafia. Marta Cimino, sociologa, figlia dei giornalisti Marcello Cimino e Giuliana Saladino e una delle fondatrici dello storico “Comitato dei lenzuoli” nato a Palermo dopo la stragi del ’92. “Con lei scompare – dichiara il sindaco Orlando – un punto di riferimento alto della cultura del nostro Paese, una protagonista che è stata e resterà nella storia di Palermo, straordinaria testimonianza di impegno civile in anni molto difficili”.
Dopo la morte di Falcone, a pochi giorni dall’attentato, Palermo stese “lenzuola bianche” in segno di protesta. I palermitani avevano capito che la loro indignazione era importante e bisognava dire basta a Cosa Nostra. Tirarono fuori i corredi e la città si ricoprì di bianco. Con la scritta “Ora basta”. Quelle lenzuola contro la mafia diventarono il nuovo simbolo di lotta contro il sistema e Marta era una che per vent’anni è stata in prima linea per l’antimafia.
Oggi la città di Palermo piange per la morte di Marta Cimino. Roberto Alajmo, scrittore e giornalista, scrisse il libro “Un lenzuolo contro la mafia” è un diario del presente. Il libro, diviso in due parti, raccoglie le testimonianze dei principali ispiratori del movimento cittadini dei “lenzuoli” già pubblicato nel 1993. Nella seconda parte si racconta invece cosa era successo nel frattempo, un bisogno per cristallizzare la memoria e per non dimenticare. Giuliana Saladino nella riedizione del libro di Alajmo scrive “ Il bianco oggetto intimo che presiede alla nascita, al sesso, alla morte, così usuale e quotidiano, si è caricato di altri simboli, segna la volontà di esporsi e riconoscersi”. Il Comitato si scioglie formalmente, un movimento che era stato capace di superare i confini della città e diventare un fenomeno nazionale per rivendicare la pulizia e la chiarezza.
Le testimonianze di Maurizio, Giovanna e Marta, Gabriella, Marinella, Giovanna rappresentavano il bisogno di smuovere “gli indifferenti” alla macchia del delitto mafioso. Quel 1992 fu atroce.. Nella testimonianza di Maurizio si legge “”Giovanni, puoi dire quello che vuoi, ma vederti a Palazzo non mi piace”. Quei lenzuoli bianchi furono la risposta alla mafia per dire “noi non apparteniamo a questi sanguinari incapaci di parole giuste, sporchi di sangue ed incivili. Il Comitato diventa dunque una cosa seria. La società civile reagisce e piano piano lancia segnali che una vera lotta alla mafia sia finalmente iniziata.