“Vorrei essere qui”: così esordì Roberto Saviano visitando il Nuovo Teatro Sanità. Voleva esprimere metaforicamente il desiderio di tornare a Napoli, una Napoli diversa da quella che lo ha allontanato.” A raccontare è Mario Gelardi, direttore artistico del teatro, che ha voluto proprio così intitolare la stagione teatrale 2015-2016 del Nuovo Teatro Sanità. “Abbiamo scelto questo nome – continua Gelardi – perché il nostro lavoro si inserisce in un progetto più ampio di crescita del Rione Sanità. Due anni fa, abbiamo fondato una compagnia giovane, under 35, che è cresciuta artisticamente moltissimo. Quest’anno abbiamo presentato un progetto al Ministero dei Beni Culturali – sottolinea Gelardi – ma è stato bocciato perché non considerato di sufficiente qualità. La categoria per le compagnie under 35 è nuova, non c’è storicità con cui competere. Di fatto è stato come se avessero bocciato il nostro futuro, senza nessun appello. Uno stop che tuttavia in qualche modo ci ha però anche rafforzato. Crediamo in quello che facciamo, crediamo ed investiamo nel futuro dei nostri ragazzi, che è anche e sopratutto investire nel futuro di questa città. La nostra bocciatura come quella di altre importanti compagnie e teatri è l’ennesima dimostrazione che questo governo ignora quello che accade nel Sud Italia. Ma non fermeranno la nostra volontà di andare avanti – dichiara con forza il direttore artistico – nonostante tutto, nonostante loro. Anche perché, per fortuna, qualcuno che ha deciso di affiancarci e di scommettere sulla buona riuscita del nostro progetto c’è. Devo ringraziare l’azienda Optima Italia e sicuramente Roberto Saviano – conclude Gelardi – perché grazie a loro si va avanti con maggiore sicurezza.”
Ben si concilia infatti l’attività di Optima con l’investimento nel futuro dei giovani e in progetti culturali di lungo respiro come quello del Nuovo Teatro Sanità. Si tratta di una iniziativa di alta formazione per i giovani attori del quartiere, sponsorizzati appunto da Optima Italia, che prevede l’erogazione di borse di studio teatrali. “È il nostro stile e la nostra forza aziendale – sottolinea Antonio Pirpan, brand manager di Optima Italia – investiamo prevalentemente in cultura e innovazione attraverso numerose attività. In realtà noi siamo attenti a tutto ciò che in qualche modo è legato ai valori nei quali crediamo: il talento, le idee e i giovani”.
L’offerta della nuova stagione del ntS’ è molto ampia e diversificata. Ben 25 rappresentazioni infatti in cartellone, anche con la formula del Teatro diffuso: rappresentazioni in luoghi non abitualmente destinati alla messinscena, dalle Camere del Grand Hotel Parker’s alla Galleria PrimoPiano, dalla Basilica di Santa Maria alla Sanità fino alla terrazza del Grand Hotel del Corso Vittorio Emanuele. E quest’anno il collettivo ntS’ si propone, oltre a rafforzare l’idea di “teatro fuori dal teatro”, di consolidare il progetto di una “casa del teatro” (sempre aperta) e pronta all’accoglienza dei giovani del quartiere e degli spettatori. Insomma punto di riferimento e luogo di scambio culturale e sociale. “Vorrei essere qui” è indicativo di quel radicamento profondo nel quartiere – racconta Gelardi – che caratterizza il Sanità, teatro sociale per vocazione anche territoriale. Cerchiamo infatti di rappresentare un’idea di teatro quanto più possibile variegata. Con noi molti artisti che ci hanno seguito in questi anni e che ora sono impegnati anche nelle nostre produzioni e coinvolti nei nostri progetti, in particolare quelli che riguardano la formazione dei nostri ragazzi”. I numeri e i risultati sono significativi: oltre 5000 spettatori (più del doppio rispetto al primo anno), 22 compagnie ospitate, un progetto dedicato a Pier Paolo Pasolini che si concluderà nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2015, in occasione dell’anniversario della morte dello scrittore; il successo della compagnia giovane del teatro diretta da Carlo Caracciolo.
Il sipario della nuova stagione teatrale si alzerà il 10 e l’11 ottobre con Giulio Cavalli, che presenta il teatro di impegno civile con “L’amico degli eroi – Parole opere e omissioni di Marcello Dell’Utri”, accompagnato dalle musiche dal vivo di Cisco Bellotti, leader storico dei Modena City Ramblers. Il 17 e 18 ottobre ritorna La grande tribù di Claudio Finelli, con Michele Danubio e Riccardo Ciccarelli, per la regia di Mario Gelardi, una long form del format Do not disturb dedicata sempre a Pier Paolo Pasolini. Si continua il 23, 24 e 25 ottobre con Smile – La tua vita in 35 mm di e con Lalla Esposito (accompagnata al pianoforte da Mimmo Napolitano, e da Peppe Di Colandrea, clarinetto e sax, al contrabbasso Luigi Sigillo). Dal 29 ottobre al 1 novembre, debutto napoletano per “L’abito della sposa” di Mario Gelardi, interpretato da Pino Strabioli e Alice Spisa, con la regia di Maurizio Panici. Mentre dal 13 al 15 novembre, in scena La DORA FILM, casa di produzione napoletana, con un progetto e la regia di Antonella Monetti, che propone in versione teatrale, in occasione del centenario della Grande Guerra, fotogrammi e immagini girati nel 1915, di stazioni e treni colmi di soldatini e di madri che li salutano, battaglioni in marcia per piazze e strade di Napoli. Sul palcoscenico di Piazzetta San Vincenzo, dal 20 al 22 novembre, lo spettacolo “Bambolina”, scritto e diretto da Gianni Spezzano, con Adriano Pantaleo, Cristel Checca, Rocco Giordano e Ivan Castiglione, una rivisitazione pop del classico “Isso, essa e ‘o Malamente”. Dal 26 al 29 novembre, una nuova produzione di ntS’, “360°”, liberamente tratto da Girotondo di A. Schnitzler, con l’adattamento e la regia di Mario Gelardi e Carlo Caracciolo, Riccardo Ciccarelli,Cristiana Dell’ Anna, Annalisa Direttore, Fabiana Fazio, Annarita Ferraro, Carlo Geltrude, Irene Grasso, Gennaro Maresca, Alessandro Palladino. Dal 4 al 6 dicembre, va in scena “Una giornata particolare”, scritto e diretto da Michele Danubio, interpretato da Laura Borrelli e dallo stesso Danubio. Seguirà, il 18, 19 e 20 dicembre, “Post fata resurgo” di Cristian Izzo, per la regia di Gianfelice Imparato, storia di un popolo che vive nell’assuefazione a consuetudini di vita spietate e di una terra che decide essa stessa di attuare una rivoluzione perché il tempo di aspettare il Salvatore è finito. La stagione 2016, prosegue l’8, 9 e 10 gennaio con lo spettacolo “Il gioco” di Ciro Pellegrino, liberamente ispirato a Giorno d’estate di S. Mrozek e ad altre opere dello stesso autore, con Carlo Caracciolo, Mario Di Fonzo e Irene Grasso. Sul palco del Sanità, il 16 e 17 gennaio arriva anche Alessandro Fullin, con il suo Fullin legge Fullin. Il 29, 30 e 31 gennaio, per la prima volta al Sanità, uno spettacolo di teatro-danza, con Sex-ting, di e con Gennaro Maione. Il 5, 6 e 7 febbraio ancora la musica sarà protagonista dello spettacolo “Io sono uno” – Luigi Tenco, storia di un acchiappanuvole di e con Carlo Tannini, direzione musicale Giosi Cincotti, regia di Gennaro Cuomo. Ritorna sul palco di piazzetta San Vincenzo, il 12, 13 e 14 febbraio, la compagnia En Art con un nuovo spettacolo, “Io, sono invincibile”, tratto da Caligola di Albert Camus. Il 27 e 28 febbraio, Alfonso Paola presenta invece il suo Don Giovanni da Molière. Patrizia Di Martino in scena, dal 4 al 6 marzo, con “ Amore Estremo”, scritto a quattro mani con Francesco Olivieri e interpretato da Antonella Valitutti. Il 18, 19 e 20 marzo la stagione teatrale prosegue con “Via sepulcralis – Le angeliche conversazioni,” scritto da Antonio Maiorino Marrazzo con Riccardo Ciccarelli per la regia di Mario Gelardi. La programmazione del Nuovo Teatro Sanità si conclude il 1, 2 e 3 aprile con Gianluca D’Agostino e Marcella Granito che porteranno in scena “Io e te, da soli”, spettacolo liberamente ispirato al testo di Alexander Gelman, adattamento e regia della stessa Granito. L’attenzione nei confronti delle giovani formazioni teatrali presenti sul territorio campano, è confermata dal progetto della piccola residenza per compagnie under 35. I mesi di aprile e maggio saranno infatti dedicati agli spettacoli delle compagnie vincitrici del bando. Per il cartellone 2015-2016, il collettivo del Nuovo Teatro Sanità proporrà al suo pubblico delle serate speciali, dentro e fuori il teatro. Appunto più il teatro è diffuso più si alimenta e cresce la sensibilità e la coscienza dei cittadini.