Prosegue il dramma dei 7.000 tirocinanti calabresi, padri e madri di famiglia, lavoratori disoccupati e appartenenti all’ex bacino della mobilità in deroga, che operano presso Enti pubblici e privati e presso Ministeri (Giustizia,Miur,Mibact). Reclamano quel sacrosanto diritto al lavoro dopo anni di tirocinio prestato senza alcun diritto contributivo e previdenziale, pertanto schiavi di quel sistema…