Politica interna
Governo – Il rimpasto di governo fa guadagnare al Nuovo centrodestra di Alfano un ministro agli Affari regionali e quattro sottosegretari (Giustizia, Sviluppo Economico, Infrastrutture e Turismo). Scelta Civica ottiene due viceministri (Esteri e Economia) e un sottosegretario alla Cultura. Il Pd piazza a Palazzo Chigi il nuovo sottosegretario economico (Tommaso Nannicini), una new entry alla Giustizia, una agli Esteri e un viceministro allo Sviluppo economico. Il premier Renzi ha fatto le sue scelte concordate con Alfano e Zanetti, un modo per godere nei prossimi mesi di una navigazione in Senato, dove i numeri sono ballerini e dove i voti centristi sono essenziali. Investitura chiave è quella del bocconiano Nannicini a sottosegretario alla presidenza del Consiglio: una sorta di “cabina di regia” stile Casa Bianca, dove opera una squadra di economisti alle dirette dipendenze di Obama.
Milano – Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha scelto il suo candidato alle primarie del centrosinistra: “Voterò la mia vicesindaco”, Francesca Balzani. E aggiunge che vorrebbe una donna sulla poltrona del sindaco di Milano. Un endorsement accolto con entusiasmo dall’interessata, che replica: “Pisapia è stato il sindaco migliore che Milano abbia avuto e io sono molto orgogliosa di avere il suo voto”. Quella di Pisapia è un’apertura che non arriva inaspettata, ma rappresenta comunque un duro colpo per gli avversari, che lo avrebbero preferito neutrale, “arbitro” della competizione.
Politica estera
Enf – A Milano va in scena la prima convention internazionale dell’Enf, il gruppo costituito lo scorso luglio al Parlamento europeo e composto in gran parte da movimenti euroscettici. Padrone di casa Matteo Salvini, ospite illustre Marine Le Pen. Dal palazzetto della Fiera di Milano il leader della Lega precisa che “i nazisti sono quelli fuori dal palazzetto”, riferendosi ai manifestanti dei centri sociali che presidiano la zona, “qui c’è gente normale, per bene”. Il momento più atteso è quello dell’intervento della Le Pen, che parte con un attacco durissimo all’Ue. La leader del Fronte Nazionale si scaglia poi contro “le sanzioni verso la Russia”, “l’asservimento all’Arabia Saudita, i diktat tedeschi e Usa”. Infine la Le Pen attacca l’ipotizzata guardia comunitaria alle frontiere dell’Unione: “Sarebbe la scomparsa definitiva e irreversibile di tutte le frontiere interne ed esterne, un vero mercenariato”.
Stati Uniti – L’accusa lanciata dal funzionario del Tesoro Adam Szubin all’indirizzo del Cremlino (“Vladimir Putin è un corrotto”) è diventata la posizione ufficiale della Casa Bianca, portando al minimo storico i rapporti tra le due superpotenze. L’offensiva Usa coincide con una fase di riesame dei rapporti bilaterali e anche del giudizio su Putin. Quando nel settembre 2015 all’assemblea generale Onu il leader russo propose un accordo con la Siria e annunciò il proprio intervento militare, Obama fu cauto. Furono accelerati i colloqui di Vienna per raggiungere in breve tempo una soluzione politica della guerra civile siriana, ma ora Washington ha visto confermato lo scetticismo iniziale. Il Pentagono è categorico: il raid dell’aviazione russa non hanno indebolito l’Is, anzi hanno preso di mira soprattutto i ribelli filo-americani che combattono Assad. Le accuse statunitensi a Putin arrivano in un momento pessimo per il leader russo, pressato dalla crisi economica del suo Paese e dalla crescente opposizione alla sua leadership.
Svezia – Il governo svedese si prepara a rimpatriare tra i 60mila e gli 80mila migranti, circa la metà dei 160mila accolti lo scorso anno. L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Interno Anders Ygeman, precisando che la procedura che trasformerà le espulsioni in rimpatri potrebbe durare anni. Alla decisione della Svezia si aggiunge quella della Finlandia: il ministro dell’Interno Paivi Nerg ha reso noto che 20mila delle 32mila richieste di asilo ricevute nel 2015 saranno “probabilmente bocciate”.
Economia e finanza
Banche – Ancora una volta le banche sono crollate in Borsa, trascinando nel gorgo tutta Piazza Affari che ha perso ieri il 3,49%. Una cosa normale considerando che i titoli bancari e finanziari sono la componente più importante dell’indice FtseMib. Ieri gli investitori hanno fatto sapere che la mossa del governo sui crediti deteriorati li ha convinti poco: “La nostra impressione iniziale è che la capacità del meccanismo di migliorare in modo significativo la qualità degli asset del settore bancario italiano sia limitata”, ha detto l’agenzia di rating Fitch. I nodi critici sono legati al prezzo che le banche dovranno pagare allo Stato per comprare la garanzia pubblica e il fatto che la garanzia pubblica copre solo una parte (quella più sicura) dei prestiti emessi per finanziare l’acquisto di questi crediti. La verità è che il meccanismo, nato sotto le nuove regole del bail-in e frutto di un compromesso politico con l’Ue, è solo un palliativo.
Fisco – Dopo la svolta dei casi Google e Apple, che dovranno pagare rispettivamente 300 e 318 milioni di euro al fisco, e dopo i dati positivi diffusi dalla direttrice dell’Agenzia delle entrate Rossella Orlandi, l’Italia si colloca in prima linea nella lotta all’evasione fiscale. Il premier Renzi coglie l’occasione per lanciare una frecciatina: “Un abbraccio a chi ci definiva ‘filo evasori’”. Fanno scalpore le azioni congiunte di Procure, Fiamme Gialle e Agenzia delle entrate sulle società globali Google e Apple. Iniziative lodate anche dalla stampa estera, e che portano la Orlandi a dichiarare che “con le multinazionali sta cambiando il clima”. Un’atmosfera che si respira anche in Europa, dove la Commissione Ue ha presentato ieri l’attesa proposta di direttiva contro l’evasione delle multinazionali che aggiorna i vecchi protocolli Ocse. Nel mirino chi sposta o ha la sede legale in paesi a bassa tassazione ma produce reddito nella nazione-madre (che spesso figura come semplice fornitrice di servizi).