Un’aula gremita e un’emozione incontenibile che si legge negli occhi della gente che affolla l’Aula del Consiglio regionale campano. Da oggi sarà intitolata a Giancarlo Siani, il giornalista del Mattino barbaramente ucciso dalla camorra nel 1985 e per un giorno questo luogo, terreno di tante battaglie politiche, unisce nell’unica guerra comune che è la lotta alla illegalità, tutti i consiglieri, al di là di ogni schieramento e di ogni idea.
E così, insieme con gli alunni del “Siani” di Napoli, del “Siani” di Casalnuovo, dell’istituto “De Amicis” e del “Vico” di Napoli, tutti quelli che hanno voluto pensare a Giancarlo Siani e intitolargli l’aula del consiglio per rendere eterno il suo ricordo, prendono posto nell’Aula. Un luogo che diventa il simbolo della legalità, della voglia di rinnovamento e di riscossa della città.
In un luogo simbolo, insieme le istituzioni e gli studenti, possono da oggi dare il loro contributo a costruire un futuro nuovo a Napoli. Quasi a ricucire uno strappo, a sanare un vuoto che si è generato tra la politica e le giovani generazioni.
“Sono loro a dover recuperare fiducia in istituzioni che devono tornare ad essere credibili”, spiega Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania.
E poi tocca proprio a Paolo Siani, suo fratello e presidente della fondazione Polis a scoprire la targa apposta in aula con un messaggio scritto da Ludovica Siani, nipote di Giancarlo: “I tasti neri della macchina da scrivere di Giancarlo sono consumati pieni di graffi. Le sue mani sembrano essere lì pronte a finire un articolo e a buttarne giù ancora un altro. E’ solo la polvere a provare che non accadrà”.
“Giancarlo non era un eroe – dice il presidente della fondazione Polis in aula –, non era un giornalista di punta, voleva fare semplicemente il giornalista. Lui viene ucciso perché scrive una cosa che era la verità ma che nessuno sapeva. Questo non vuol dire essere un eroe, ma essere un bravo giornalista. La regione Campania ha fatto una scelta importante che potrebbe essere ripetuta anche nelle carceri o nei luoghi d’aggregazione dove ci sono i nostri bambini. A loro dobbiamo portare un libro per cambiare il loro destino”.
La cerimonia prosegue poi con un video commemorativo ed un minuto di raccoglimento osservato da tutti i consiglieri regionali in ricordo di Giancarlo Siani. “Questa è per noi una scelta di grande impatto – ricorda Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania -, non solo un gesto simbolico ma un modo per insegnare ai ragazzi la legalità, partendo dall’esempio di Giancarlo. Cinque mesi prima della morte di Giancarlo, il Consiglio regionale approvò la legge 39 del 1985 a favore delle scuole campane per contribuire allo sviluppo della coscienza civile contro la criminalità camorristica”.
“Come Ordine dei Giornalisti voglio lanciare un messaggio importante alla politica che, con la intitolazione dell’Aula consiliare a Giancarlo Siani, ha assunto un impegno solenne. Da oggi avete un impegno in più nei confronti di tutta la Regione per azione concrete contro la camorra, per la cultura della legalità, per la professione giornalistica e per il mondo dell’informazione. Mantenetelo, rispettatelo, nel nome di Giancarlo” – puntualizza il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli.
“Grazie per questa azione politica che ci spinge a continuare nella nostra opera per ricordare Giancarlo Siani e consolidare il suo messaggio di verità, di legalità, di buona informazione” – chiarisce come Geppino Fiorenza della fondazione Polis e Fabio Giuliani dell’associazione Libera.
La cerimonia si conclude con il concerto del coro giovanile “I San Carlini” diretti dal maestro Carlo Morelli.