La sentenza
Riammessi per via giudiziaria nel Movimento 5 Stelle, rientrano nella casa grillina venti dissidenti napoletani espulsi a febbraio. A comunicarlo è proprio Roberto Fico, componente del direttorio che aveva deciso l’esclusione: anche se, chiarisce, «per ora sono iscritti sul portale, va da sé che non possono usare il simbolo perché questo spetta solo al portavoce». Reintegrati a tempo, perché dal 20 settembre i venti (più altri tre) torneranno in tribunale per la causa di merito. Per i giudici, che citano l’articolo 49 della Costituzione, «il Movimento stesso può essere definito un partito». E il nonStatuto? «Al netto di efficaci artifici dialettici, che rientrano nella propaganda politica, altro non è giuridicamente che uno statuto». Ne consegue che «le norme contenute nel regolamento pubblicato sul portale del leader politico del Movimento (Grillo, ndr) non possono disciplinar e le materie come l’esclusione degli associati, riservate dalla legge alla competenza assembleare».
Fico: non canti vittoria chi è stato cacciato
Riammessi per via giudiziaria nel Movimento 5 Stelle, rientrano nella casa grillina venti dissidenti napoletani espulsi a febbraio. A comunicarlo è proprio Roberto Fico, componente del direttorio che aveva deciso l’esclusione: anche se, chiarisce, «per ora sono iscritti sul portale, va da sé che non possono usare il simbolo perché questo spetta solo al portavoce». Reintegrati a tempo, perché dal 20 settembre i venti (più altri tre) torneranno in tribunale per la causa di merito. Per i giudici, che citano l’articolo 49 della Costituzione, «il Movimento stesso può essere definito un partito». E il nonStatuto? «Al netto di efficaci artifici dialettici, che rientrano nella propaganda politica, altro non è giuridicamente che uno statuto». Ne consegue che «le norme contenute nel regolamento pubblicato sul portale del leader politico del Movimento (Grillo, ndr) non possono disciplinar e le materie come l’esclusione degli associati, riservate dalla legge alla competenza assembleare».