Un sincero e convinto plauso va alla Sala Ichòs, il resiliente teatro di San Giovanni a Teduccio (in Via Principe Sannicandro 32/A), che ospita nel suo cartellone “Il Catalogo” scritto e diretto da Angela Di Maso, con interpreti Massimo Finelli, Patrizia Eger e Giuseppe Cerrone, in scena sabato 21 gennaio alle ore 21 e domenica 22 gennaio alle ore 19.
Qualche anno fa ebbi modo di scrivere su il Corrierespettacolo.it a proposito della rappresentazione: “Il Catalogo è un bellissimo spettacolo che è necessario replicare in altri teatri per offrire la possibilità di godere di una drammaturgia contemporanea originale e intensa, senza edulcorazioni sulla prosa. È testimonianza di un teatro di parola”.
Il Catalogo è uno spettacolo imperdibile e sarete contenti di averlo visto ma anche di conoscere la Sala Ichòs, per chi non l’avesse già fatto, che propone anche quest’anno una interessante stagione teatrale.
A conferma della qualità e della tagliente scrittura drammaturgica, Angela Di Maso, è stata vincitrice nel 2014 del Premio Annibale Ruccello come Autore Emergente. Ne “Il Catalogo” affronta temi di attualità delicati e scottanti, quali la sterilità e l’adozione, per raccontare l’aspetto inumano delle relazioni interpersonali.
Eric e Rose Portman (interpretati rispettivamente da Cerrone e Eger) sono una coppia sposata e impossibilitata ad avere figli. La burocrazia in materia di adozioni è lenta e perciò decidono di rivolgersi a un’azienda “sperimentale” che assicura risolverebbe il problema, fornendo loro un bambino, immediatamente. Ciò che sembra essenziale è la scelta del giusto catalogo in cui sono elencate tutte le caratteristiche, fisiche e caratteriali, del tanto anelato “bambino perfetto”. Ad accoglierli in azienda sarà un eccentrico addetto alle vendite, il signor Law (Finelli), che invece di dare loro il desiderato catalogo li consegnerà a se stessi e alle menzogne che reggono il desiderio di un figlio e la vita di coppia. E qui sta il guizzo drammaturgico della Di Maso che fa diventare un’azienda sperimentale “il luogo” a cui rivolgersi per risolvere più in fretta il problema di trovare un neonato da adottare.
Si può inventare un figlio? Esistono solo figli immaginari, inventati prima ancora di venire al mondo. Diventano reali nella delusione. Farsene progettare uno su misura: questo potrebbe essere un bel gioco per bambini.
Ma a misura di cosa? Degli atti mancati e dei sogni ricorrenti che insistono, irrealizzati. Si tratta di decidere i connotati di un figlio, carnale o dichiarato tale, avendo rinunciato a cambiare i propri.
In breve: una coppia sterile, disposta a tutto, cerca un neonato da comprare; i due finiscono tra le braccia di un sedicente piazzista che si occupa di loro, adottandoli a modo suo. Così mentre fallisce una transazione, un’altra ha inizio: la prima tappa è il graduale svuotamento dei protagonisti, Eric e Rose.
“Apparire sereni, sicuri, mentre si sta affondando, dà fastidio e basta poco, pochissimo – scrive Angela Di Maso – per svelare verità nascoste. Proprio come accade ai Portman, ridotti a scatole vuote.”
Maschere di scherno, di dolore, di umiliazione, di frustrazione, così si alternano i tre convincenti protagonisti che si muovono in una scenografia minimale esaltata dalle efficaci e pungenti geometrie di luci sui loro volti che attivano la transazione con un ritmo interpretativo a dir poco urticante e pressante. La scenografia è di Armando Alovisi, la consulenza al disegno luci Cesare Accetta, le luci Cinzia Annunziata, i costumi Alessandro Varriale
Alla Sala Ichòs, in via Principe di Sannicandro 32/A a San Giovanni a Teduccio (NA), ci si arriva con la Metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra. Il teatro dotato di ampio e gratuito parcheggio.
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945