Giovane, intraprendente, entusiasmante e geniale, Angelo Ventimiglia va a ricoprire un ruolo innovativo nella storia dell’arte contemporanea. L’artista calabrese riesce con grande abilità e maestria a trasporre su tela opere di alta qualità artistica fondendo la pittura con i metalli in un perfetto equilibrio di armonie e visioni. Si tratta di un artista metamorfico in grado di plasmare i materiali metallici in opere d’arte, nobilitandoli e liberandoli dalla loro forma primaria per farli rinascere in forma nuova al fine di continuare quel processo di metamorfosi che la terra compie su ogni oggetto inanimato e non. Per Ventimiglia la Terra diventa la base di partenza di ogni sua creazione con una chiave di lettura che esula dagli insegnamenti canonici: non si tratta solo di una conformazione geofisica in continuo fermento o staticamente immobile, ma una terra che ha ingoiato cultura che riaffiora continuamente sia dagli scavi archeologici che dalle tradizioni calabresi.
L’artista dimostra un attaccamento atavico alla sua amata Calabria sia nel riprodurre rari esemplari numismatici che fregi o pinakes provenienti dalla Magna Grecia, proiettandoli nella contemporaneità artistica attraverso un gioco di colori e luci distaccandosi dagli schemi tradizionali assumendo una personalità autonoma che va via via sempre più maturando. L’arte di Ventimiglia presenta un’armonia esistenziale tra metalli e pittura, dove la classicità d’impianto nella struttura delle figure e nell’impostazione complessiva della tela, hanno uno straordinario sapore di cultura passata ma viva e presente nell’animo dell’artista.