Antonio Troise
Un Paese impaurito. Ansioso. Dove sono cresciute le diseguaglianze. Una ruota quadrata che non gira più. L’immagine che il Censis tira fuori dal cilindro del suo ultimo rapporto sull’Italia, sarà anche forte. Ma è estremamente realistica. Siamo stati colpiti e affondati dalla più grande e grave epidemia che il mondo ricordi da almeno 80 anni. Ha avuto l’effetto di una guerra. Di fronte all’emergenza gli italiani hanno reagito alla loro maniera, cercando di risparmiare il più possibile per prepararsi al peggio. Sotto il materasso sono finiti oltre mille miliardi di euro. In valori assoluto la liquidità è aumentata di oltre 46 miliardi in poco più di otto mesi. Anche qui un numero che fotografa, più di mille parole, i timori di un Paese che ha smesso di investire su se stesso. Che si è ritirato per superare la crisi.
C’è di più: il Covid non ha colpito tutti allo stesso modo. L’esercito dei poveri è aumentato di numero ed è diventato, se possibile, più povero. Dall’altra parte, è cresciuto il numero dei miliardari che sono diventati, in molti casi, ancora più ricchi. Un gap tira l’altro. Da una parte i lavoratori “garantiti”, i 3,2 milioni di dipendenti pubblici, che non hanno perso un euro di stipendio e che non hanno subito contraccolpi sul reddito. Dall’altra gli “scomparsi”, i 5 milioni di contratti precari che si sono inabissati senza dire una parola. Per non parlare dei libri professionisti e delle partite Iva, che si sono dovuti accontentare dei bonus del governo: pochi, al minimo e arrivati con il contagocce. Senza dimenticare, infine, la marea della disoccupazione, che ha colpito soprattutto i giovani: uno su due se la passa, oggi, sicuramente peggio rispetto ai rispettivi genitori.
Di fronte alla paura dell’ignoto, gli italiani si sono aggrappati allo Stato, affidandosi ai suoi precetti e seguendo i suoi Dpcm, mostrando soprattutto nella prima fase dell’epidemia, di essere pronti a rinunciare alle libertà individuali in nome e per conto dell’interesse collettivo di fermare il Covid.
Ora, però, con l’arrivo del vaccino, si intravede uno spiraglio di luce. Abbiamo un’occasione storica: i 200 e passa miliardi del Recovery Fund. E abbiamo il dovere di tornare a rimettere in moto a pieno regime la ruota del sistema-Italia, cancellando la grande paura che ci ha colpito e facendo riemergere la voglia di rimettersi in gioco e ripartire subito. Il Censis non lo dice, ma è questa la sfida che dobbiamo vincere tutti.