La festa del “25 aprile”, è una celebrazione importante. Importante, perché rispecchia la nostra Storia. Una Storia costellata da una tragedia: dalla seconda guerra mondiale all’8 settembre del 1943, in una spietata guerra civile tra fascisti e antifascisti. In pratica, il 25 aprile celebra la liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista. Questo è il rilevante significato storico. Ma si sa…la Storia ha tempo e modi per essere rivista. Andiamo a rivedere il tutto. Da una parte c’erano i partigiani e le partigiane. Le combattenti furono 35mila: a migliaia furono arrestate e torturate dai tribunali fascisti. E tra le tante ricordiamo Francesca Del Rio che sotto torture…non rivelò mai i nomi dei suoi commilitoni. E’ morta nel 2008 e il presidente Mattarella pochi giorni fa le ha conferito la Medaglia d’oro al merito civile. L’8 settembre del 1943, provocò l’occupazione nazista nel nostro Paese e la formazione della repubblica sociale di Salò. La contrapposizione tra partigiani e repubblichini, fu cruenta. Cosa aggiungere? La Resistenza si può definire un movimento politico e militare, un neo-risorgimento, atto a liberare l’Italia dal nazifascismo. E dalle radici della Resistenza è nato lo Stato repubblicano. In ultima analisi, ciò che fa rabbrividire è che ogni guerra civile determina atti di ferocia: i partigiani e i repubblichini hanno combattuto per ideali in cui credevano. Gli uni e gli altri, hanno eseguito ordini dei vari comandanti. La guerra fa dimenticare i codici morali…è la guerra. In definitiva, è importante scegliere la cosa giusta. Qual è la cosa giusta? E’ il credo nel rispetto dei valori universali. Partiamo da qua. E da queste basi potremo ricostruire il dopo-pandemia. Nadia Campana scriveva: “Il ruscello ha fretta….”.
Noi guardiamo il ruscello per nuovi orizzonti.
Rosa Mannetta