Nel mese di novembre del 2020, si è svolta a Milano la Conferenza Stampa dal titolo: “Lattoferrina e Colostro: un rimedio contro il Covd -19?”. Hanno preso parte a tale conferenza, condotta dal giornalista Claudio Brachino, il ricercatore Riccardo Cultraro, il virologo Giulio Tarro e diversi giornalisti. Il tema della Conferenza verteva sulla domanda: “La lattoferrina può aiutare a prevenire il Covid-19 o, meglio, può curarlo?”. Il virolo Giulio Tarro ha affermato che la lattoferrina può costituire una profilassi per il Covid -19, nonché un’ alternativa ad altri metodi di prevenzione, che si stanno sperimentando o che sono già in essere. Riccardo Cultraro, imprenditore nel campo delle materie prime, con grande esperienza di laboratorio, maturata in Spagna ed in Cina, insieme ad altri suoi colleghi di Hangzhou (Cina) e della provincia di Bergamo, ha affermato: “Il Colostro è la prima secrezione della ghiandola mammaria della puerpera dopo il parto e, dunque, il primo nutrimento del neonato. Contiene carboidrati e proteine, grassi e minerali, oltre a tantissimi anticorpi. In passato, prima della scoperta degli antibiotici, veniva somministrato agli ammalati gravi per affrontare vari tipi di infezioni, dato l’altissimo contenuto di immunoglobuline. La lattoferrina è una proteina, che ha un peso molecolare di 80 KDH ed un’azione antimicrobica e ferro-trasportatrice, presente, oltre che nel colostro e nel latte, in secrezioni come la saliva e le lacrime”. I giornalisti, presenti alla Conferenza, hanno dimostrato scetticismo, che si è percepito dalle domande rivolte a Riccardo Cultraro. Sono stati pubblicati, di recente, una serie di articoli, nei quali viene riportato che il Professor Ignazio Castagliuolo, Direttore e Referente per la Qualità della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia all’Università di Padova, a seguito di uno studio scientifico, ha affermato che i risultati più interessanti e stimolanti sono le molteplici applicazioni della lattoferrina per prevenire le infezioni da diversi agenti virali. Ha affermato, inoltre, che la lattoferrina ha ridotto, in modo significativo, l’espressione di geni antivirali ed ha protetto le cellule intestinali dall’infezione SARS-CoV-2, arrivando ad una parziale battuta d’arresto della replicazione virale. Castagliuolo ha sottolineato, altresì, che il trattamento con la lattoferrina ha stimolato l’espressione di diversi geni coinvolti nella risposta antivirale, ponendo in luce che le cellule esposte alla lattoferrina diventano meno suscettibili all’infezione virale. Il ricercatore Riccardo Cultraro ha sempre sostenuto, prima ancora della ricerca del Professore Castagliuolo, che, correttamente miscelata insieme al colostro bovino, ricco di immunoglobuline del gruppo G (le stesse immunoglobuline che produce il corpo umano), la lattoferrina può costituire una prevenzione ed una possibile cura contro il coronavirus. La Vitamina D3, che può essere di derivazione sintetica oppure da lichene islandico (Nomenclatura Latina Chetraria Islandica) sostanza selezionata dal Governo Britannico e somministrata alle fasce più deboli (anziani, persone con patologie pregresse), anch’essa è importante. Un’ ulteriore derivazione di questa vitamina, anche se in bassa percentuale, si può ritrovare all’ interno della lanolina presente nel vello ovino (più comunemente chiamato pelo di pecora). Una sostanza, secondo Cultraro, di importanza fondamentale è la Nac, N- Acetil cisteina, che è il derivato dell’ aminoacido solforato della cisteina, passando dal processo di N-acetilazione dello stesso. Questa sostanza apre il biofilm dei patogeni, virus e batteri, ed impedisce il ricrearsi degli stessi, aprendo un varco per andare ad attaccare il patogeno al suo interno. Sostanze come il colostro e la lattoferrina, ricchissime di proprieta’ immunostimolanti ed immunomodulanti, andando all’attacco del patogeno, possono eliminarlo dal corpo umano.
Cultraro, in merito all’efficacia dei vaccini e alle possibili conseguenze da essi derivanti, ha affermato: “Preferiamo non esprimere un’opinione per quanto riguarda i vaccini, in termini professionali. Tuttavia, possiamo affermare che non vi sono stati decessi di tromboembolia, ictus o attacco cardiaco assumendo colostro e lattoferrina”.