Altro ospite del Catania Book Festival 2021 è stato il segretario dell’Arcigay di Catania Emanuele Liotta che ha presentato il suo libro :”Nuovo Cinema Queer”che ripercorre la produzione Italiana cinematografica dagli anni 70 ad oggi riguardante la grande area di persone che viene identificata sotto il termine queer.
Cosa vuol dire Cinema Queer?
R: Questa dicitura non è personalmente mia ma di una parte della critica cinematografica che negli ultimi 20 anni ha identificato come Nuovo Cinema Queer la produzione cinematografica a partire dagli anni 90 con nuovi punti di vista e nuove prospettive sulla rappresentitività delle persone LGBT e nella fattispecie tutta la grande area che rientra sotto il termine queer che è un termine che va ad identificare tutte quelle soggettività che non aderiscono alla norma del maschio bianco eterosessuale, tutto ciò che non è maschio o maschile quindi le donne, le persone LGBT, le minoranze etniche di qualsiasi tipo, tutto ciò che ha un’altra identità di genere rispetto all’identità aderente al sesso biologico, la critica alla luce di queste nuove prospettive ha analizzato prodotti cinematografici ed artistici in generale vedendo quali sono le problematiche emerse dalle rappresentazioni se ci sono rappresentazioni più o meno autentiche e veramente interessate alle istanze delle persone LGBT o se solamente prodotte ai fini commerciali senza avere un vero interesse a supportare la causa del Movimento di Liberazione Sessuale.
- Di cosa parla specificatamente il tuo libro?
R: Io mi sono soffermato sulla cinematografia Italiana dagli anni 70 ad oggi analizzando come nella produzione cinematografica nostrana si è visto uno sviluppo in cui si è avvicendato un doppio binario d’influenze cioè la società contemporanea ha influenzato la produzione ma anche la produzione producendo alcuni tipi di rappresentazioni ha permmesso che nell’immaginario collettivo aderiscano alcune figure piuttosto che altre nasciamo con una cinematografia che vede le persone omosessuali come una forma di personaggio tragico penso al personaggio di Gustav di “Morte a Venezia “ di Visconti che poi è Thomas Mann ed ad altre figure soprattutto prese da personaggi della letteratura come “Gli occhiali d’Oro” di Montaldo Regista e Bassani scrittore in questo libro indago su questa forma di tragedia constatando che è una forma di rappresentazione voluta anche come riscatto rappresentando la figura omosessuale in maniera tragica per farla nuovamente aderire alle norme eterosessuali non solamente con la tragedia o la fine poi negli anni 70 nasce il Fronte Unico Omosessuale di Liberazione Italiano negli anni 90 nasce l’Arcigay i vari Movimenti, le Manifestazioni di piazza,il Movimento LGBT inizia a chiedere di avere rappresentazioni reali della propria quotidianità e delle proprie usanze e la produzione culturale non può sottrarsi a queste richieste e quindi cambia come d’altronte cambia anche la mentalità comune approcciandosi di più ai termini del Movimento e sarebbe stato un flop se la cinematografia avesse continuato ad identificarci come figure tragiche, machiettistiche, legate allo scherno o al “vizietto”come il titolo del film ed è necessario che la rappresentazione continui a cambiare cosichè nell’immaginario collettivo si crei una nuova immagine positiva.
- Tu sei anche Segretario dell’Associazione Queers
R: lo sono stato dal 2015 al 2019 poi queers ha cambiato forma e struttura e quindi sono stato prima Vice Presidente e da settembre 2020 sono Segretario di Arcigay Catania
- Secondo te tra “una giornata particolare “di Scola “Chiamami col tuo nome” di Guadagnino e “I Segreti di Brokeback Mountain”di Lee quale ha meglio sdoganato il tema dell’omosessualità
R: Il film di Scola fa entrare la discussione nel dibattito pubblico Italiano ma quello che veramente è stato un punto di svolta per il Movimento omosessuale è “I Segreti di Brokeback Mountain” di A. Lee tratto dall’omonimo racconto di Annie Proulx in qiesto film si ha per la prima volta una rappresentazione in cui si coniuga affettività e sessualità spiegando in maniera aderente di come 2 uomini potessero vivere la propria omosessualità in un ambiente retrogrado come quello del Wyoming negli anni 60 questo fu un film decisivo perchè permise ad addetti ai lavori e non di parlare della tematica e portò sul dibattito pubblico anche vari problemi legati alla rappresentazione di per sè, di Guadagnino dico sempre che è un film che narra di persone omosessuali rivolto ad un’estetica prettamente eterosessuale lui ad es. È uno che pecca nella cancellazione della sessualità quando c’è il rapporto sessuale fra i 2 uomini la telecamera si sposta per un tot di tempo su un albero, questo fa si che non sia una rappresentazione autentica inoltre è ambientato nel 1983 siamo nel periodo in cui sta nascendo il FUORI(Fronte Unitario Omosessuale Italiano)il Movimento sta iniziando da poco a rivendicare alcune cose ed invece Guadagnino ci mostra 2 ragazzi che si comportano come se fossero nel 2021 si baciano serenamente in piazza, parlano della loro omosessualità cosa che negli anni 80 quasi nessuno si poteva permettere.
- In Sicilia secondo quello che vivete nella vostra Associazione mi sai dire in che percentuale si è superata la discriminazione ed alcuni tabù
R: Purtroppo ci sono violenze diversificate passiamo da quella fisica a quella Istituzionale che paradossalmente è più presente di quella fisica è ancora facile trovare una forma di ostruzionismo da parte di alcuni tipi di istituzioni ad es. Penso ai transessuali che non possono ancora iscriversi all’Università col nome di destinazione o avere la rettifica dei documenti in tempi brevi ancora non ci siamo liberati neanche della violenza verbale si usano nei nostri confronti, anche in modo scherzoso,delle locuzioni specifiche che per noi della Comunità sono offensive anche perchè molto spesso le sentiamo prima o dopo un’aggressione certo le cose rispetto a 5-6 anni fa sono molto cambiate soprattutto fra i giovanissimi c’è più consapevolezza oggi è più facile vedere un giovane opporsi ad un atto di violenza omofobica e poi con l’approvazione nel 2016 delle Unioni Civili, con i vari Movimenti di piazza anche la sfera del comune cittadino non interessato a queste tematiche ha acquisito una maggiore cognizione subiamo ancora violenza, , da parte della cronaca penso a quella legata alle persone transessuali che spesso, per mancanza di preparazione nell’ambito di formazione giornalistica, non viene narrata adeguatamente,oggi però fortunatamente anche i giovani omosessuali sono più a loro agio nel fare coming out nel mostrarsi pubblicamente facendo parte del Movimento e Manifestando contro tutte le violenze omofobiche mentre prima avevano paura di essere additati.
- A Catania com’è la situazione?
R: Catania e Siracusa sono le città Siciliane più gay friendly addirittura Catania è molto più aperta rispetto a realtà più grandi come ad Es. Palermo o geograficamente distanti c’è il falso mito che al Nord siano più accoglienti per quel che riguarda le istanze delle persone LGBT rispetto a noi ma non è così ad Es. A Trieste, a Vicenza o in altri Comuni in cui sono forti le ideologie di destra l’ambiente nei confronti degli LGBT è più nocivo invece c’è un piccolo Comune del Sud dove sono state rilevate meno aggressioni omofobiche in assoluto al Nord c’è più paura il Movimento è meno partecipato.Questo non vuol dire che noi siamo esenti dalla violenza un mese fa a p.zza Currò di fronte all’ostello nel cuore della movida Catanese un transessuale è stato aggredito da un ragazzo che si è sentito guardato da questa soggettività diversa quindi ogni posto al di là della posizione geografica ha bisogno delle proprie battaglie oggi però è più facile perchè c’è una Comunità LGBT unita che scende in piazza attivamente a Catania il 15 Maggio scorso Persone LGBT e non abbiamo manifestato a p.zza Stesicoro a favore dell’approvazione del D.L. Zan questi sono i messaggi positivi che noi diamo alla Città a noi stessi e alla Comunità a fronte di atti di violenza ancora esistenti che si spera a poco a poco svaniscano anche con leggi nuove e una visione diversa dal punto di vista Istituzionale.
- Tu sei anche attore
R: Io sono attore della libera espressione di ciascuno e ciascuna quindi qualsiasi cosa possa portarci verso una libertà di tutti i corpi troverà sicuramente il mio appoggio sia come attivista che come persona umana.
- Hai già in mente il tema per il tuo prossimo libro?
R: Questa è una notizia che mi preme molto perchè io ho finalmente posto la parola fine sul mio secondo scritto, il libro è già su carta, sarà sempre su questioni legate alle rappresentazioni visive delle identità LGBT perchè penso che sia necessario, in questo momento, per gli addetti ai lavori, dal punto di vista culturale, lavorare su prodotti che ci raccontino e che siano fruibili ai più uscendo dalla torre d’avorio degli accademici intellettuali ma anche del Movimento che spesso narra per sè stesso in realtà scrivere opere che ci parlino delle rappresentazioni e della visibilità delle persone LGBT è importante soprattutto in un momento storico in cui questra visibilità è deventata anche parte del dibattito politico ed Istituzionale.