Alberto vagava per le vie della città…quella città provinciale…
Il giorno prima doveva avere una promozione e invece…Paolo era arrivato da meno di tre mesi e gliela aveva soffiata. In quell’azienda lui lavorava da dieci anni e il damerino, aveva distrutto il suo lavoro di dieci anni. Non ci poteva credere. Meritava qualche insulto…ma forse doveva smettere di avere rancore. Doveva fare una passeggiata, andare in palestra. Doveva riprendersi la vita.
Un tipo losco e viscido come Paolo, non poteva renderlo infelice e iroso verso il mondo.
“Alberto, vogliamo vederci domani?”, gli disse Giovanna.
Ecco, Giovanna era la donna che non lo annoiava. Stava bene con lei, ma si era accorto che per colpa di quella mancata promozione, la stava trascurando.
Aveva preso tre mesi di aspettativa dal lavoro e si era chiuso in casa, non voleva vedere nessuno. Aveva chiuso le imposte, si era infilato nel letto ancora vestito. E per settimane non era uscito. La spesa la ordinava online. Aveva detto a Giovanna che non voleva vedere nessuno.
E poi, la telefonata di lei. Lei, non lo aveva abbandonato.
Alla telefonata di Giovanna, rispose: “Vediamoci, pure. Dammi il tempo di andare dal parrucchiere, ho i capelli lunghi…”.
Aveva voglia di uscire e di andare a comprare nuovi completi.
Fra un po’ doveva tornare al lavoro e doveva essere impeccabile, come sempre. Si sentiva rinnovato come uno stormo di uccelli che vola alto…aveva un senso di libertà inatteso, una libertà dignitosa dell’anima.
Si era ripreso con la felicità nel cuore. E’ proprio vero che il rancore sia come una gola profonda in cui si cade…poi, la risalita richiede uno sforzo vigoroso.
Una gioia esplose in lui, quando andò a prendere Giovanna. La vita riserva sorprese, attimi infelici e attimi sereni, è un’altalena che va e torna.
Alberto disse: “Giovanna, ho vissuto un periodo burrascoso con me stesso. Questa serata con te, mi ha fatto rinascere. Sono un uomo più forte…”.
E lei: “Ne sono felice. Possiamo riprendere il nostro cammino”.
Rosa Mannetta