Napoli-Milan 0-1, la ragnatela tattica di Pioli blocca gli azzurri
L’hanno preparata bene, l’hanno applicata meglio. Nonostante i primi quindici minuti di gara sembrassero indirizzare il match a favore dei partenopei, i rossoneri sono riusciti a tenere botta e hanno iniziato a tessere la loro ragnatela tattica. Kessié più alto tra Fabian e Lobotka mentre a far girare la palla ci hanno pensato Tonali e un Bennacer in grande spolvero. Da lì l’inerzia è cambiata. Napoli-Milan è tutto ciò che il tifoso azzurro non avrebbe voluto vedere: poca verve, scarsa capacità di reazione, errori anche dei “migliori”.
In tanti, infatti, sono rimasti intrappolati nella morsa del ragno milanista (Koulibaly, Insigne, Politano, Ruiz) per non parlare di Zielinski, un desaparecido, e Mario Rui, bullizzato dalle incursioni di chiunque si affacciasse sulla sua zona di competenza.
SQUADRA IN CERCA D’AUTORE
“Se non sai reggere alle pressioni e alle tensioni diventa quasi impossibile vincere“, ha sentenziato Spalletti nel post partita. Eppure vi erano tutte le carte in tavola per sfoderare una prestazione di livello, a partire dalla presenza in massa della tifoseria, ma così non è stato. O meglio non lo è più. Una zampata di Giroud graffia un Napoli domo, sbadato e in confusione. Si può recriminare un rigore su Osihmen ma al limite è però anche quello di Koulibaly (che in queste partite si scioglie come neve al sole) su Bennacer pochi minuti prima.
L’hanno vinta di cazzimma gli ospiti oltre che sul campo, guidati da un tarantolato Leao, un predestinato con i colpi alla Titì Henry. Ancora una volta il Maradona è stato tradito e in casa gli azzurri hanno perso 16 punti da inizio campionato. Napoli-Milan 0-1 è la prima vittoria di Pioli contro Spalletti in carriera, il primo gol di Giroud fuori le porte del San Siro e di giocatori – quelli del Napoli – ancora in cerca d’autore. Intanto la classifica si stringe.
di Mario Vittorio D’Aquino