Da un video un po’ tristotto sul rischio vulcanico dei Campi Flegrei a clip virali da 300mila follower e 3 milioni di visualizzazioni. Sono bastati quattro anni a un gruppo di giovani laureati in diversi campi scientifici per fare il botto sul web. E’ il fenomeno Geopop che spopola sui social, divulgando cultura in manera divertente e accattivante.
Il volto più noto del gruppo è quello del geologo Andrea Moccia, figlio di Napoli e della Federico II, dove ha preso la triennale, la specialistica e un master in Georisorse, che lo hanno portato a lavorare in giro per il mondo.
Competente, simpatico e piacione quanto basta, Moccia (33 anni ad agosto) è tornato oggi nella sua città per presentare, alla Feltrinelli di piazza dei Martiri, il suo libro “Un tesoro al piano Terra”, edito da Cairo e giunto in un anno alla sua quinta edizione. “ I social sono un grande strumento – dice alla platea, formata in gran parte da giovani e giovanissimi – ma siamo ancora nel Medioevo. La sfida è quella di creare contenuti in grado di far girare le rotelle del cervello. Mi piace pensare che le cose possano cambiare e che vivremo a breve un neorinascimento social”.
Dalle rocce alla geopolitica, il volume raccoglie il meglio dei video cult di Geopop. Ma il pubblico lo sollecita sui temi della strettissima attualità, a partire dalla guerra in Ucraina. E Andrea, poco incline alla diplomazia, rispolvera il suo napoletano: “A Putin lo prenderei a paccheri, ma l’America fa schifo”.
Ad oggi, il team di Geopop, che ha base a Milano, ha realizzato 400 video. Il suo editore è Ciaopeople.