Napoli-Sassuolo 6-1, training day per gli azzurri che conquistano la Champions. Troppo poco?
Un giorno d’allenamento con un risultato tennistico. Napoli-Sassuolo è 6-1 senza storia. Dopo il suicidio sportivo di Empoli, gli azzurri vincono in un Maradona semi-deserto, rimasto orfano da scelte di tifo assolutamente condivisibili. Il rimorso di poter fare di più in un campionato in cui non c’è stata una vera e propria ammazza-torneo è un sentimento diffuso e radicato come non potrebbe essere altrimenti. E lo sa anche Dries Mertens, il vero leader della squadra, che a fine partita è stato intervistato da Dazn, dedicando una delle interviste più lucide che un giocatore del Napoli abbia mai fatto da che si ricordi.
Per il 14 azzurro una doppietta e una prova da campione di Wimbledon in collaborazione con Osihmen (1 gol e 1 assist), una rete di Lozano (il 3-0), una di Koulibaly (1-0) e quella di Rrahmani del clamoroso 6-0. Gol della bandiera di Maxime Lopez. Napoli dopo due anni ritorna ufficialmente in Champions con la complicità della Roma che pareggia 0-0 col Bologna.
“Abbiamo sbagliato tutti! Quest’anno più delusione dei 91 punti. Le altre squadre non erano più forti di noi”, caro Dries quanto hai ragione. Cosa sarebbe stato se non si fosse buttato il doppio vantaggio all’andata col Sassuolo, non si fosse perso in modo beffardo con Spezia ed Empoli (2 volte), se si fossimo riusciti a strappare un pari col Milan. Si sarebbe potuto probabilmente cavalcare un sogno che avrebbe avuto dell’epico con nove, dieci, undici punti in più assolutamente alla portata. Ritornare in Champions era dovuto, puntare allo scudetto sarebbe dovuto essere voluto. Una volontà abbandonata appena il mare si è fatto più agitato e a tirare per primi i remi in barca sono stati proprio i pilastri di una squadra mai abituata alla pressione e alla vittoria. Che spreco, che rabbia!
di Mario Vittorio D’Aquino