Spezia-Napoli 0-3, gli azzurri la chiudono già al 36′. Botte da orbi sugli spalti
Una domenica tranquilla, pareva, quella di La Spezia per il Napoli. Qualcosa però è andato storto. Non tanto per quello che è successo sul campo, visto il risultato rotondo maturato già a fine primo tempo: un 0-3 secco timbrato dai soliti ignoti di questa stagione (Politano, Zielinski e Demme) ma per il siparietto ignobile tra le due tifoserie. Un dissidio che parte dai lontani tempi della C.
L’attacco a un van del Napoli senza scorta e il parapiglia si rigetta dentro lo stadio con tafferugli violenti. Botte da orbi, smorzate solo dall’avvento neanche troppo tempestivo dei celerini e degli steward. Pare che in quei dieci minuti di ordinaria follia anche altri tifosi spezzini avessero voluto attraversare il campo per andare nella curva opposta a supportare “i compagni in difficoltà”, fermati solo dal provvidenziale intervento di Thiago Motta, l’allenatore della squadra ligure. Una cascata di inutili e villani eventi che si sono rimpastati nel rancore di anni e anni.
Ripristinata la calma, sul campo Napoli e Spezia salutano il campionato centrando gli obiettivi di inizio stagione, al netto delle aspettative ora troppo alte ora troppo pessimistiche delle due squadre.
Cosa insegnano Milan e Salernitana
E’ fatta! Il Milan raggiunge la vetta e dopo undici anni è per la 19esima volta campione d’Italia. Un obiettivo che conclude un ciclo iniziato dall’avvento di mister Pioli sulla panchina rossonera (e c’era chi lo criticava aspramente!) e che probabilmente ne avvierà un altro, più in grande. Ma questa non è stata solo la vittoria dell’allenatore. Lo scudetto è il trionfo della progettualità, del coraggio, dell’umiltà, dell’esperienza dei “vecchi” mista all’irriverenza dei giovani, del serio e metodico lavoro, un omaggio alla programmazione societaria di alti livelli. Aurelio, guarda e impara…! 3-0 al Sassuolo ed è partita la festa.
Discorso coerente e parallelo lo si può fare alla Salernitana (del girone di ritorno) che compie un miracolo sportivo – l’ennesimo di mister Nicola – sebbene la sconfitta dei campani sia stata cocente. 4-0 dall’Udinese ma paradossalmente c’è il Cagliari che ha fatto peggio: 0-0 a Venezia con la squadra di casa già in B. La bandiera sulla quota salvezza quest’anno si pianta a 31 punti, difficilmente si ricordano classifiche così basse nell’era dei 3 punti a vittoria. Ma comunque Milan e Salernitana insegnano al campionato la virtù del coraggio e la serietà del lavoro, risultato di come non vince sempre la squadra più forte e perché la supponenza nell’atteggiamento sul campo non paga, mai.