Cosa bisogna cambiare nella nostra Sicilia, secondo Mario Giambona, candidato all’Assemblea regionale siciliana, il prossimo 25 settembre.
Buongiorno amici lettori, oggi do il nostro caloroso benvenuto al nostro ospite Mario Giambona, già Consigliere comunale di Capaci, primo eletto, dal 2008 al 2013: un volto nuovo alle prossime elezioni, nato a Capaci, classe 1977, laureato in economia e commercio, sindacalista CISL da sempre impegnato nella tutela dei lavoratori. Nonché libero professionista come commercialista e revisore contabile dei comuni palermitani, come anche Borgetto e Isola delle Femmine, Trabia, San Cipirello, Castelbuono e altri enti.
Dottor Giambona, come mai ha deciso di candidarsi all’Assemblea Regionale Siciliana?
Perché penso che il territorio di Palermo e della sua provincia non ha mai avuto un interlocutore fermo e capace di valorizzarlo come merita. Poiché, a mio avviso, le persone che si presentano e che raccolgano tante preferenze, non conoscono bene i problemi del territorio, quindi non sanno come affrontarli per risolverli al meglio. Perciò, volendo rappresentare quelle che sono le problematiche del comune cittadino, sto portando avanti un programma ben definito, per risolverle. Un programma che mette al centro il territorio da cui provengo. Nuovi investimenti, lavoro, sfruttamento eco sostenibile non solo delle risorse di Capaci, la mia cittadina, ma anche di tutto il territorio di Palermo, Provincia e del resto della Sicilia. Per una ripresa culturale, infrastrutturale ed economica a 360 gradi.
Si, l’abbiamo sentito già altre volte in politica. Ma cosa intende, concretamente? Vuole anche lei realizzare “Il Ponte sullo Stretto”?
Nessuno slogan irrealizzabile. Il programma che porto avanti non è pretenzioso, ma riguarda settori molti vicini ai siciliani. Per prima cosa bisogna dare un impulso, bisogna investire per favorire il turismo che rappresenta una grossa opportunità di lavoro per noi. Infatti, secondo ricerca ISTAT, le strutture di accoglienza turistiche e non sto parlando soli di alberghi, ma anche di casa vacanze, pensioni e bed and breakfast. Sono insufficienti ad accogliere tutti coloro che vorrebbero visitare la Sicilia, poiché l’offerta è inferiore alla domanda. Ma non intendo limitarmi solo a questo, bisogno anche agire su tutto ciò che orbita su questo circuito. Infatti un altro problema da risolvere è quello della raccolta rifiuti, non ci facciamo certo una bella figura con i cumuli di spazzatura abbandonati per giorni prima della raccolta e non invogliamo certo a far tornare da noi, chi se ne ritorna a casa arricciando il naso disgustato dal lerciume. Ci vuole più raccolta differenziata e fare in modo che anche questo venga gestito al meglio. Purtroppo l’ultimo governo regionale non è stato in grado di affrontare e risolvere questo problema, possiamo vederlo coi nostri occhi. Siamo stati pure costretti a ricorrere a discariche private, perché quelle pubbliche erano mal gestite.
Risolto questo problema, tutto va a posto? Dottor Mario Giambona
No, ci sono anche le arterie viarie che sono ridotte molto male, strade, linee ferrate, ponti, ecc. Specialmente nell’entroterra, dove abbiamo strade che fanno letteralmente piangere, sembrano trazzere. Ponti impraticabili, come quello di Blufi che chiuso dal 2021 impone un lungo giro di deviazione. Poi c’è anche il problema della nostra sanità.
E qui casca l’asino. Effettivamente la situazione è molto peggiorata dal Covid.
Giusto. Ma i siciliani hanno diritto ad avere un sistema sanitario adeguato e anche qui intervenire in maniera energica. Purtroppo negli ultimi anni non si è adottato un sistema in grado di assicurarlo, quindi abbiamo assistito a tagli al personale medico e paramedico, nonché alla chiusura di alcuni reparti per trasformarli in centri accoglienza per la pandemia. Quindi, soprattutto nell’entroterra mancano strutture e personale sanitario, ma abbiamo grossi problemi anche nelle grandi città.
Vedo che lei ha le idee molto chiare, dottor Giambona.
Si, grazie. L’ultima cosa che ho ancora da dire è quello dell’emergenza energetica. Bisogna investire anche su fonti di energia alternative e soprattutto rinnovabili, quali l’energia eolica e l’energia solare. Interverrò, in sinergia con il governo nazionale, per attuare misure volte alla riduzione del costo dell’energia e del gas.
Adesso la domanda Spinosa. Cosa farebbe se non dovesse venire eletto?
Ho una grande rete che mi sostiene, un grande gruppo, il mio territorio che mi sostiene fortemente. Sono candidato nella città di Palermo e Provincia, sostenuto dall’area Dem dell’onorevole Giuseppe Lupo e Teresa Piccione ex parlamentare candidata alla Camera e da Annamaria Furlan candidata capolista al senato. Con questa squadra non mi pongo affatto il problema!
La ringrazio per il tempo che ci ha gentilmente concesso dottor Giambona, mi auguro di averla ancora come nostro ospite. In bocca al lupo per la sua candidatura.
Me lo auguro anche io: Viva il lupo.
MARIA LUPICA