Parla Stefania Colicelli (preside)
Leggere per capire il mondo. Leggere per stare al mondo. “Leggere a Forcella”, quartiere afflitto da problemi di disagio socio-economico e un alto tasso di dispersione scolastica, significa credere nel fatto che la lettura operi il cambiamento, apra mondi nuovi ed inesplorati a chi, spesso, vive realtà apparentemente senza speranza. “Leggere a Forcella” è un progetto di ampio respiro, promosso dall’APS Annalisa Durante, sostenuto dal Cepell e dalla Fondazione Banco di Napoli in collaborazione con gli alunni e le famiglie dell’I.C. A. Ristori, scuola di riferimento nel quartiere. Da questo quartiere, da questa esperienza del Leggere a Forcella, un Polo della Lettura 0-6 anni, parte la “Napoli-Bari della lettura”, nuovo progetto promosso dall’Associazione Donne di Carta, che coinvolge l’APS Annalisa Durante e le scuole del territorio, tra cui la pioniera Adelaide Ristori. La presentazione dell’iniziativa nel cuore del Centro storico, nel plesso dell’istituto dedicato ad Annalisa Durante, la piccola vittima di camorra cui è dedicata la scuola dell’infanzia, alla presenza delle istituzioni. Il Sudonline ne parla con Stefania Colicelli, preside dell’Istituto comprensivo statale Adelaide Ristori.
Preside, è noto che la sua scuola vive in un contesto particolarmente difficile. Dove certo la lettura non è una priorità per tante famiglie. Non è così?
Certo. Non di meno il nostro compito è quello di promuovere la cultura attraverso l’amore per i libri, il vero baluardo contro il rischio, che riguarda soprattutto i giovani e i giovanissimi, di venire coinvolti in scelte di vita scellerate, lasciandosi influenzare da forme di devianza. Lo abbiamo fatto e porteremo a compimento il progetto anche grazie all’associazione Donne di Carta APS, che è stato motore dell’iniziativa e all’APS Annalisa Durante, con la quale cooperiamo da anni per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.
Che ruolo ha svolto l’associazione Donne di carta?
E’ un sodalizio che nasce a Roma nel 2008, frutto della collaborazione di quattro operatrici editoriali. Con lo scopo di promuovere la lettura e costruire un modello di cooperazione all’interno della filiera editoriale. Al centro della sua missione il ritorno alla memoria e all’oralità, valori che rischiano di essere dispersi a causa delle tecnologie digitali a cui oggi facciamo ricorso. Nel 2009 l’Associazione diventa portavoce italiana per il “Proyecto Fahrenheit 451 las personas libro”, di Antonio Rodriguez Menendez. Nel 2011 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferisce una medaglia di rappresentanza al nascente Manifesto “La Carta dei Diritti della Lettura”. Documento con cui si rivendica la lettura, come un diritto, da mettere in atto, in ogni momento e ambito della vita, con lo scopo di costruire la persona in modo solido e alimentarne la formazione.
Da Roma a Napoli, attraverso l’APS Annalisa Durante che, lo scorso anno con il progetto “Leggere a Forcella”…
A Napoli, in collaborazione con il nido comunale e la scuola dell’infanzia da me diretta nel quartiere ha dato vita ad un polo dell’infanzia fondato sulla lettura 0-6 anni su cui si è innestato il Patto Napoli-Bari. La lettura è un diritto, soprattutto laddove i diritti sono spesso calpestati. Ed ecco il connubio.
Torniamo alla Napoli-Bari della lettura. Quali sono le attività previste a partire da ottobre?
E’ un percorso che precede seminari e laboratori di approfondimento delle competenze acquisite suggerendo pratiche metodologiche innovative sull’educazione alla lettura. Un percorso aperto a tutti, in presenza o da remoto: biblioteche, scuole, librerie, genitori e insegnanti, educatori impegnati ad accompagnare ragazze e ragazzi dai sei ai dieci anni nella crescita nel mondo attraverso i libri e la lettura.
Perché avete scelto di accostare Napoli proprio Bari?
Si tratta delle due città più importanti del Sud e l’asse che le collega si presenta come direttrice virtuale che consente a tutti i soggetti che promuovono la lettura e i libri di mettere a confronto le proprie esperienze. E quando dico tutti, intendo colori che si occupano materialmente della fabbricazione dei libri e della loro vendita, con particolare riguardo ai libri dell’infanzia. Esiste poi una piattaforma web nata per dare visibilità alla realtà dei territori, costruendo un ponte tra le due regioni.