di Maria Lupica
La Rettoria San Francesco Saverio di Palermo ospita la mostra della pittrice Ucraina Odarka Pisna
Realizzata tra il 1685 e il 1710 in stile barocco, dall’architetto gesuita Angelo Italia. La Rettoria di San Francesco Saverio, ispirata agli edifici borrominiani di Roma, non smentisce il suo spirito di compassione e ospitalità
Buon giorno amici lettori. Oggi do il nostro benvenuto a don Massimiliano Lo Chirco, insegnante di religione e da due anni rettore della chiesa di San Francesco Saverio di Palermo. Nonché organizzatore della mostra “Credere” della pittrice ed esule Ucraina Odarka Pisna. Bellissima iniziativa questa, padre. Poi i quadri che saranno esposti, sono veramente belli e pieni di profondo significato. Lo si può vedere dalle foto in questo articolo
Più che organizzatore direi che ho accolto un invito… Non è una mostra, è un’esposizione, i quadri non saranno venduti.
Interessante. Quanti suoi quadri vengono esposti?
Quindici quadri a tema “Credere”
La mostra è prevista dal 30 ottobre a metà dicembre?
Si, circa un mese e mezzo, perché parteciperà anche il Liceo Scientifico Ernesto Basile di Palermo.
Come mai questa iniziativa, padre, visto che non ha neanche un fine di beneficenza?
Vede: Oggi siamo propensi a dare un prezzo a qualsiasi cosa, più attribuiamo valore alle cose, più ne siamo attratti. Abbiamo perso il senso della vita, siamo diventati troppo materiali. Non diamo valore alla Grazia, dono gratuito, la Misericordia di Dio. In un mondo così materialistico, dico per assurdo che se dessimo un valore simbolico al sacramento della riconciliazione, chiedendo un contributo economico, le persone farebbero la fila, invece di lasciare il “confessionale deserto”.
Amara constatazione padre, devo dire che neanche io mi confesso frequentemente, circa una volta al mese. Ma torniamo all’Esposizione.
L’Esposizione “Credere” ha molto a che vedere con la fede e la giustizia, soprattutto adesso visto che in questo mondo travagliato, scarseggiano. Odarka Pinsa è arrivata a Palermo con la figlia e il padre circa sei mesi e ora vive in una piccola comunità di esuli ucraini a Caccamo (PA).
Si e non mi meraviglia che si siano create queste comunità di accoglienza qui da noi, in Sicilia l’ospitalità è sacra. Ma ho anche saputo che il padre non ha esitato a tornare in patria persino in questo difficile momento, la guerra è sempre una follia. Non ci possiamo che sperare che questo conflitto assurdo finisca presto, ha già causato troppo dolore e spargimento di sangue, sia tra i russi che tra gli ucraini. Non mi resta che salutarla, aspettando di poter visitare l’esposizione. A presto, padre.