A vincere il premio un liceo di Caserta
Lo spettacolo teatrale del Liceo Classico “Pietro Giannone” di Caserta travolge il Festival di teatro scolastico di Castel di Sangro, ideato e diretto dal prof. Antonio Brescia: durante la premiazione presso il Teatro F. P. Tosti della splendida cittadina abruzzese il Liceo ha riportato i premi per i migliori costumi, la migliore colonna sonora, ed è stato premiato per il miglior spettacolo di scuola secondaria superiore nonché, dulcis in fundo, per il miglior spettacolo in assoluto su 61 scuole partecipanti da tutt’Italia. Sono stati momenti molto emozionanti per i docenti coinvolti nel progetto del Laboratorio teatrale convenuti lì insieme alla dirigente scolastica, professoressa Marina Campanile, e per alcuni dei ragazzi che hanno partecipato all’allestimento che, con i loro genitori, hanno partecipato alla cerimonia di premiazione.
Nel corso di quest’anno scolastico, infatti, il Laboratorio di teatro classico del Liceo “Pietro Giannone” di Caserta ha lavorato a una rinnovata sceneggiatura delle Troiane euripidee, innestando sulla celebre tragedia messa in scena nel 415 a.C. testi di Licofrone, di Christa Wolf, di Suor Rita Giaretta, di Cesare Cuscianna e di Mariastella Eisenberg. Nella scelta degli autori contemporanei, temi privilegiati sono stati la condizione femminile in senso diacronico e gli scenari di guerra. Il testo è il frutto della collaborazione fra la prof. ssa Daniela Borrelli, che da molti anni coordina il laboratorio di teatro insieme alla prof. ssa Grazia Fortunata Falco, laboratorio che ha riportato numerosi premi sia con allestimenti di teatro contemporaneo (Questi fantasmi di E. De Filippo, p.e., premio Bonci a Cesena 2018), sia con allestimenti di teatro greco (Le Antigoni, premio migliore regia, miglior progetto didattico interdisciplinare, miglior attore protagonista Lorenzo Mondelli, al Festival di teatro scolastico Castel di Sangro 2022), e il prof. Michele Casella; il laboratorio con gli studenti è stato condotto, inoltre, insieme alle colleghe Irene Montanaro e Giusi Sadutto, e con l’indispensabile ausilio della coreografa Nicoletta Munno per gli aspetti coreutici della messa in scena.
La scena si apre con il prologo di una Erinni avvolta in una nube nera, che s’interroga sulla scelta di Euripide di rappresentare il dolore senza riscatto delle prigioniere troiane in attesa -lungo le spiagge invase dai vincitori achei- di conoscere il proprio destino. L’Erinni recita, inoltre, un prologo esplicativo perché motiva la scelta registica di ambientare le vicende rappresentate in una sorta di circo infernale, ove il dio Poseidone appare come il direttore impotente del circo stesso, e le protagoniste entrano in scena con tutta la loro carica di dolente violenza verbale e, al tempo stesso, con costumi e trucco eccessivi e variopinti.
Ecuba, regina anche nella sventura, tenta di dirigere persino la disperazione altrui intervendo sia con il coro, sia con sua figlia Cassandra che con la nuora Andromaca: arriva nel contempo Taltibio che riferisce via via gli ordini dei Greci vincitori fino al culmine del dramma, che prevede la morte violenta del piccolo Astianatte. Se non è un circo infernale questo? E mentre una dopo l’altra le donne troiane salgono sulle navi achee, mentre Cassandra profetizza per l’ultima volta il suo stesso destino -pur inascoltata- sulla scena irrompe Elena, che rivela le cause profonde, di natura politica ed economica, della guerra di Troia.
Ed Ecuba? La più celebre forse delle migranti resta sola sulla spiaggia a dichiarare al mondo che le è rimasta solo la sua dignità di persona, e una valigia pesante di ricordi da trascinare via. Alle tante donne che affrontano le rotte mal sicure del Mediterraneo in questi vostri tempi amari, nemmeno il bagaglio è rimasto, e troppo spesso nemmeno la vita. Fuggono, fuggono anche oggi dai conflitti e si ritrovano ad essere spose funeste di marciapiede, prive e private persino della voce.
La scena si chiude dopo il duplice intervento di Poseidone, che intende vendicarsi dei Greci durante il loro nostos, e della migrante Ecuba, nel caos delle umane vicende, quel caos che vede l’ultima apparizione di Cassandra, sola a domandarsi se la guerra sia davvero finita.
Il Laboratorio ha coinvolto ben due classi per intero, la II C e la II F, inoltre hanno partecipato due allievi di III C, Viviana Pepe e Gaetano Morace, un allievo di IV F Riccardo Rapacciuolo, alcune ragazze e ragazzi di II D e di II I, mentre le ballerine appartengono alla II A e alla II C; la cantante solista è Giulia Biscardi di II C, che intona come nenia per Astianatte Sullen girl di Fiona Apple, e la truccatrice è Daria D’Amico di III D. Le riprese video sono state girate dalla sig. ra Maddalena Tessitore, tecnico di laboratorio del nostro Istituto.