La scadenza per la domanda di rottamazione (quater), fissata inizialmente al 30 aprile, è slittata poi al 30 giugno 2023. “Presentarla è stata meno facile del previsto. E non basta: secondo me sarà un flop…”. Il giudizio è di Giuseppe Pedersoli, commercialista, assessore a Frattamaggiore, già difensore civico del Comune di Napoli, opinionista.
Un flop? Perché?
Perché è un condono meno conveniente di quelli che lo hanno preceduto. Si paga l’imposta senza sanzioni e interessi, ove possibile. Quindi in realtà quello che avresti dovuto pagare prima. Senza sconto. E infatti io dico che è un condono per i contribuenti che vogliono contribuire, perché pagano oggi quello che nel periodo della pandemia non potevano pagare, perché non avevano i soldi.
Forse il vero problema è un altro: basta una sola rata non pagata, delle diciotto rate trimestrali, fino al novembre 2027, per decadere dai benefici del condono. Non è così?
Beh, che nell’arco di quattro anni, ossia diciotto trimestri, può accadere che un trimestre lo dimentichi. Oppure ti mancano i soldi. Così come per la rateizzazione, ci sono cinque rate tollerate e si decade dalla rateizzazione solo alla quinta rata, cosi in questo condono bisognava permettere il salto di almeno due rate bimestrali.
Che cosa andava fatto invece?
Se si vuole dare una possibilità al contribuente che vuole contribuire, si deve avere la pazienza di tornare in carreggiata. Non si possono contemporaneamente pagare le rate della rottamazione e le concomitanti cartelle non rottamabili, perché effettivamente spesso non sussiste la possibilità. Ma pare che chi fa le leggi, questi problemi non li conosca.