In un recente intervento nel programma ReStart su Rai Tre, Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, ha evidenziato la superiore resistenza dei ponti sospesi ai terremoti rispetto ad altre strutture ingegneristiche. Secondo Salini, la natura stessa del design dei ponti sospesi li rende eccezionalmente resilienti anche di fronte a sismi devastanti, simili a quello che ha colpito Messina all’inizio del XX secolo. In tale scenario catastrofico, mentre la maggior parte degli edifici cederebbe, il ponte sospeso verrebbe meno compromesso, rimanendo saldamente in piedi.
Progettazione Antisismica e Antivento
La fiducia nell’infrastruttura si estende anche alla sua capacità di resistere a intensi eventi meteorologici. Salini ha sottolineato come il ponte sia stato progettato per tollerare raffiche di vento fino a 300 km/h, un valore ben superiore ai picchi massimi di 100 km/h registrati nel secolo scorso. Questa caratteristica progettuale assicura un margine di sicurezza significativo contro le avversità climatiche più estreme.
Un Dialogo Aperto con la Politica
Nel corso della sua apparizione televisiva, Salini ha anche espresso la volontà di instaurare un dialogo con Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, per discutere delle basi tecniche e dell’importanza strategica del ponte. Sebbene una conversazione diretta non si sia ancora verificata, l’amministratore delegato di Webuild si è mostrato aperto e disponibile a fornire chiarimenti e a sostenere un confronto costruttivo.
Conclusioni e Prospettive Future
Le dichiarazioni di Pietro Salini rafforzano la percezione del ponte sospeso non solo come un capolavoro di ingegneria ma anche come un simbolo di resilienza e sicurezza infrastrutturale. In un’epoca in cui il cambiamento climatico e i rischi sismici pongono sfide crescenti, l’approccio adottato nel progetto del ponte offre un esempio illuminante di come la tecnologia e l’innovazione possano contribuire alla creazione di infrastrutture sostenibili e a prova di futuro.