“Complessivamente” l’operazione di privatizzazioni discussa dal Consiglio dei ministri vale secondo i calcoli del Governo “tra i 10 e i 12 miliardi di euro di cui una metà andrà alla riduzione del debito e l’altra metà, dal momento che ci sono delle quote della Cassa depositi e prestiti, servirà per il rifinanziamento della Cassa”. Il pacchetto di dismissioni e cessioni di quote esaminato oggi dal Consiglio dei ministri riguarda Eni, Stm e Enav, Sace, Fincantieri, Cdp reti, Tag e Grandi stazioni. Si tratta, ha spiegato il premier, di “quote non di controllo” tranne che per Sace.
Il governo, ha precisato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, prevede “una dismissione dell’ordine del 60%” nel caso della Sace e per le Grandi Stazioni, “le altre invece sono di carattere minoritario: il 40% per l’Enav e della Fincantieri, mentre nel complesso delle privatizzazioni che verranno fatte con la vendita sul mercato di reti in possesso attualmente di Cassa depositi e prestiti il tasso sarà dell’ordine del 50%.
Dal petrolio e dal gas all’elettronica, al controllo del traffico aereo, ai servizi assicurativi-finanziari per le imprese all’estero, ma anche cantieri navali e stazioni ferroviarie: sono otto le societa’ che entrano nella prima tranche del piano di privatizzazioni del Governo, annunciata oggi. Sono controllate dal Tesoro, direttamente o tramite Cassa Depositi e Prestiti ed in un caso da Ferrovie, con partecipazioni pubbliche che verranno alleggerite con una parziale dismissione della quota. –
ENI – Core business nel petrolio e nel gas: la societa’ guidata da Paolo Scaroni e’ la prima azienda italiana per capitalizzazione a Piazza Affari, 66,4 miliardi a fine 2012. Un gigante dell’Energia con un fatturato oltre i 127 miliardi alla chiusura dell’ultimo bilancio, presente in 90 Paesi, 78.000 dipendenti. Il Tesoro ha oggi in Eni una partecipazione del 4,34% mentre la Cassa Depositi e Prestiti (all’80,1% del Tesoro) ha una quota del 25,76%. –
STM – Leader globale nel mercato dei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, la societa’ di Pasquale Pistorio (oggi presidente onorario) e’ quotata alle Borse di Milano, Parigi e New York. Nel 2012 i ricavi netti sono stati pari a 8,49 miliardi di dollari. Gruppo italo-francese della microelettronica, con sede a Ginevra, e’ partecipato indirettamente dal Tesoro tramite la StMicroelectronics Holding N.V. di cui ha il 50% (il restante 50% e’ del francese Fonds strate’gique d’investissement). –
ENAV – E’ la societa’ a cui lo Stato ha affidato la gestione e il controllo del traffico aereo civile nei cieli e negli aeroporti italiani. Interamente controllata dal Tesoro e vigilata dal Ministero dei Trasporti, nasce dalla trasformazione nel 2000 dell’Ente Nazionale Assistenza al Volo in Spa. –
SACE – Offre servizi di export credit, assicurazione del credito, protezione degli investimenti all’estero, garanzie finanziarie, cauzioni e factoring, con 70 miliardi di euro di operazioni assicurate in 189 paesi. Dal novembre 2012 e’ controllata al 100% da Cassa Depositi e Prestiti. –
FINCANTIERI – E’ uno dei gruppi cantieristici piu’ grandi al mondo, erede della grande tradizione italiana in campo navale. Con ricavi a quota 2,4 miliardi nel 2012 con una quota di export oltre il 70%. E’ controllato da Fintecna (al 100% della Cdp) che ha in portafoglio una quota oltre il 99%. –
CDP RETI – E’ un veicolo di investimento, costituito nel mese di ottobre 2012 e posseduto al 100% da Cassa Depositi e Prestiti. Ha in portafoglio, acquisita nel 2012 da Eni, una partecipazione del 30% in Snam, la societa’ protagonista della metanizzazione dell’Italia a partire dal 1941, realizza e gestisce le infrastrutture del gas. –
TAG – Trans Austria Gasleitung e’ la societa’ che gestisce in esclusiva il trasporto di gas nel tratto austriaco del gasdotto che dalla Russia giunge in Italia attraverso Ucraina, Slovacchia e Austria. Asset strategico perche’ garantisce circa il 30% delle importazioni nazionali. Cassa Depositi e Prestiti ha rilevato da eNI a fine 2011 dall’Eni, tramite Cdp Gas, una quota dell’89%. –
GRANDI STAZIONI – Controllata al 60% da Ferrovie dello Stato (al 100% del Tesoro) e’ la societa’ creata nel 1998 con l’obiettivo di riqualificare, valorizzare e gestire le tredici principali stazioni ferroviarie italiane: oltre 1.500.000 mq di asset immobiliari con piu’ di 600 milioni di visitatori l’anno.