Corruzione – “In Italia il vento è cambiato e chi ruba, chi corrompe sarà perseguitato fino all’ultimo giorno, fino all’ultimo centesimo”. Dopo i recenti sviluppi dell’inchiesta Mafia Capitale, Matteo Renzi annuncia un pacchetto anti-corruzione che arriverà in Consiglio dei ministri già domani. “Modificheremo il codice penale innalzando la pena minima da quattro a sei anni”, dice il premier in un video diffuso ieri su YouTube e sui social network, “saranno allungati i tempi della prescrizione ed è prevista la confisca dei beni per chi ha rubato”. Intanto, al Comune di Roma arriveranno tre commissari prefettizi che avranno il potere di indagare sulle carte dell’amministrazione. “Questo è molto importante: Roma non è una città mafiosa”, dice il sindaco Marino, “questo aggettivo è offensivo per i cittadini ed è molto importante che si faccia pulizia”.
Legge elettorale – Torna protagonista il Mattarellum, legge elettorale con collegi uninominali, che sempre più esponenti dell’ala renziana vorrebbero come “clausola di salvaguardia”, ovvero come sistema di voto da applicare in caso di elezioni anticipate, nell’ipotesi che la riforma costituzionale (quindi l’abolizione del Senato elettivo) non fosse entrata in vigore. Quindi non più solo Italicum, soglie di sbarramento e premio di maggioranza: nella partita sulla legge elettorale fa capolino un altro elemento di discussione. E proprio nel giorno in cui Anna Finocchiaro, relatrice del provvedimento, presenta il nuovo Italicum, è la ministra Boschi a paventare lo spettro del Mattarellum: nel caso le cose dovessero precipitare, per un eventuale voto anticipato “sono state avanzate varie ipotesi, per esempio anche il ritorno alla legge Mattarella”.
Politica estera
Usa – Dossier choc sulle torture della Cia ai sospettati o accusati di terrorismo dopo l’11 settembre. Il rapporto è stato pubblicato ieri dalla Commissione Intelligence del Senato Usa dopo cinque anni di lavori e una spesa di 40 milioni di dollari. Immediata la reazione del presidente Obama, promotore dell’operazione trasparenza: “Traditi i nostri valori”. “Vere e proprie torture” le ha definite il presidente della Commissione Dianne Feinstein. Pratiche “disumane e brutali” che andavano ben oltre i limiti stabiliti dalla legge – è scritto nel rapporto – e che si sono anche rivelate inefficaci. Secondo il dossier, sono stati 119 i detenuti finiti in mano alla Cia e di questi 39 hanno subito i trattamenti più duri.
Francia – “La Francia non ha più ostaggi, in nessun Paese del mondo”. Così il presidente François Hollande ha annunciato ieri la liberazione di Serge Lazarevic, rapito tre anni fa in Mali e prigioniero di Al Qaeda. “Ho perso una ventina di chili ma sto bene, sono ancora vivo, sto in piedi, grazie di tutto” le prime parole di Lazarevic dopo la liberazione. Non ci sono informazioni sul pagamento di eventuali riscatti: la Francia si è ufficialmente impegnata a non versare soldi per la liberazione dei propri ostaggi.
Economia e Finanza
Borse europee – Crolla il listino di Atene, che ha ceduto il 12,58%, il ribasso più forte degli ultimi 27 anni. Negativa la reazione dei mercati: Piazza Affari è sprofondata del 2,81%, mentre Parigi è scesa del 2,55%, Francoforte del 2,2%, Londra del 2,1% e Madrid, la peggiore, del 3,18%. Il bilancio a fine giornata sui listini del Vecchio Continente è di quasi 220 miliardi di euro bruciati. A far paura ai mercati c’è, da un lato, l’incertezza politica greca, scatenata dalla decisione del primo ministro Samaras di anticipare al 17 dicembre le elezioni per il nuovo presidente della Repubblica. Dall’altro, lo scivolone dei mercati cinesi (Shangai è scesa del 5,4%) innescato dalle nuove e più stringenti regole imposte dalla Repubblica Popolare sui cosiddetti “collaterali”, titoli che possono essere portati in garanzia per ottenere prestiti dalla Banca centrale.
Ecofin – Dopo settimane di accesi negoziati, i Ventotto hanno trovato ieri un accordo sul bilancio comunitario per l’anno prossimo, chiudendo una partita iniziata alla fine di ottobre. Il pacchetto, che prevede un aumento dei pagamenti sia nel 2014 sia nel 2015, sarà ufficialmente approvato dal Parlamento la settimana prossima. Ratificata anche una direttiva che permette lo scambio automatico di informazioni sui conti correnti, archiviando di fatto il segreto bancario. E dal vertice Ecofin arrivano anche rassicurazioni sul futuro del rapporto deficit-Pil italiano: “Non sforeremo il tetto del 3%”, ha detto il ministro dell’Economia Padoan, “il superamento del limite peserebbe sulla fiducia nel nostro Paese. Nel 2015 non oltrepasseremo il 2,6%”.