Caggiano, terra di Templari…e non solo. Incastonato nel più ampio territorio del Vallo di Diano, a pochi chilometri dal Parco Nazionale del Cilento, il suggestivo borgo medievale in provincia di Salerno, che dato i natali ad Achille Bonito Oliva, è uno prezioso scrigno che racchiude una storia millenaria fatta si luoghi storici e percorsi artistici, turistici ed eno-gastronomici tradizionali tutti da scoprire e apprezzare. Un percorso che inizia nel suggestivo del borgo dal quale si etra attraverso quattro portoni di pietra e dove il sindaco, Giovanni Caggiano, ha messo a disposizione le case abbandonate del centro storico, tornate in possesso del Comune, per chiunque voglia ristrutturarle ad avviare così un’attività ricettiva e di accoglienza come valore aggiunto di questo Paese.
TRA MITO E STORIA I TEMPLARI AL CENTRO DI UN ANNO DI EVENTI CULTURALI.
La loro antica ‘mansio’ si trova sul colle di S. Agata di Caggiano. Una costruzione risalente al XIII secolo che al suo interno ospita una chiesa a navata unica dedicata a Sant’Agata. Ma tracce dei Cavalieri Templari a Caggiano si trovano un po’ ovunque, così come non è raro passeggiare per i vicoli di questo borgo e sentirsi all’improvviso come in compagnia di qualcuno che non c’è. Sono stati loro, per lungo tempo a vegliare sulla città e sui pellegrini in transito verso la Terra Santa. Oggi i Cavalieri Templari sono al centro del progetto ‘Rivivere la storia dei Cavalieri Templari nel Borgo Medioevale di Caggiano’ che prevede per tutto il 2015 eventi ed iniziative finalizzate alla promozione del turismo culturale ed alla valorizzazione dei prodotti dell’agro alimentare salernitano e dell’artigianato artistico. L’iniziativa è promossa dal Comune di Caggiano in collaborazione con l’Associazione Culturale ItinerArte ed ha visto l’adesione dell’Assessorato al Turismo e Beni Culturali della Regione Campania, della Provincia di Salerno e del Comitato Matera Capitale europea della cultura 2019. Si parte il 14 dicembre con la mostra fotografica permanente al Castello Normanno del Guiscardo dal titolo ‘I Templari guardano Caggiano’ realizzata da ‘I Fotografi Ambulanti’ e Maurizo Valoppi.
UN ITINERARIO LUNGO LA ‘STRADA DEGLI ANTICHI VINI’.
È un percorso turistico alternativo fortemente voluto dal Comune di Caggiano come valore aggiunto di in-coming turistico nel proprio territorio, promuovendo così le tante risorse storico-artistiche, naturalistiche ed ambientali. L’itinerario de ‘La strada degli antichi vini’ celebra il vino come elemento cardine della tradizione enogastronomica locale attraverso la scoperta del processo di vinificazione, le tecniche produttive adottate nella conservazione delle varietà autoctone del caggianese, della ritualità anche sociale legata al suo consumo. Sei le tappe tra vigneti, cantine museo degli antichi attrezzi e strumenti di vinificazione, fino all’aula didattica passando per il pergolato della biodiversità. Un percorso che offre a tutti la possibilità di scoprire e mantenere vivo il legame con il passato dei luoghi caggianesi cogliendo, nel contempo, l’attualità e le prospettive di sviluppo per il futuro.
IL CASTELLO NORMANNO DEL GUISCARDO ED IL MUSEO DEGLI STRUMENTI VITIVICOLI.
Maestoso e imponente esempio di opera difensiva risalente tra il X° ed il XI° secolo il Castello è stato costruito da Guglielmo di Caggiano della famiglia di Roberto il Guiscardo. Eretto in posizione strategica e di controllo delle vie verso la Calabria e la Puglia, percorse dai pellegrini diretti in Terra Santa, il Castello è la tappa finale dell’itinerario ‘La strada degli antichi vini’ con il suo museo degli antichi attrezzi e strumenti di vinificazione utilizzati nella storia a Caggiano, allestito nelle sue cantine.
A CAGGIANO IN LOCANDA CON LO CHEF STELLATO.
Due Forchette Gambero Rosso nel 2011, una Stella Michelin nel 2012, un Cappello L’Espresso nel 2013. A trentacinque anni Vitantonio Lombardo, titolare della ‘Locanda San Severino’ nel centro storico di Caggiano, miete i successi di una vita dedicata all’arte della cucina iniziata da giovanissimo. All’età di 15 anni, infatti, si allontana da Caggiano per seguire la sua grande passione. Accanto ai grandi Maestri Chef come Paolo Teverini, Gianfranco Vissani, Davide Scabin e Fabio Barbaglini apprende i segreti del mestiere, sperimentando la sua creatività. Nel 2009 con l’apertura della Locanda Severino arriva l’occasione di mettere in pratica quanto appreso in più di dieci anni di studio e gavetta. Inizia come Chef per diventarne Patron nel Febbraio 2012. La filosofia alla base del suo lavoro è il recupero e la rilettura della tradizione realizzata con tecniche moderne. Il risultato sono piatti leggeri e attuali, che raccontano una cucina tradizionale realizzata con materie prime di stagione. La cucina di Chef Lombardo, però, è anche la creatività data dalla voglia di scoprire e sperimentare tante combinazioni diverse di ingredienti. “Il mio sogno – scrive Vitantonio Lombardo sul suo sito web – è che questi piatti creativi possano diventare tradizione, con la consapevolezza che l’innovazione di oggi può diventare la tradizione di domani solo se non dimentichiamo quella di ieri”.