di Ornella Trotta
Parte il piano Juncker che crea un nuovo fondo per gli investimenti strategici con lo scopo di mobilitare 315 miliardi di euro nel 2015-2017. Quanto alla destinazione dei fondi finanziati dal Piano Junker per il Sud non ci sono ancora scelte, a Strasburgo la plenaria ha votato l’istituzione di un fondo che finanzierà progetti presentati dai governi nazionali nei settori di energia, cultura, educazione, innovazione, trasporti e agenda digitale. Uno spiraglio per l’Italia, per il Mezzogiorno e per le sue storiche arretratezze.
Il presidente del gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, Gianni Pittella, ha osservato: “Il via libera del Consiglio europeo per un piano di investimenti 315 miliardi è un primo passo nella giusta direzione, ma la vera battaglia per una maggiore flessibilità non è ancora finita. Ci aspettiamo una chiara interpretazione di flessibilità nei primi mesi del 2015. A nostro avviso il concetto deve interessare la neutralizzazione dei contributi nazionali al futuro fondo di investimento strategico europeo e il finanziamento pubblico dei progetti comunitari. Il Consiglio europeo può attuare queste due misure chiave senza modificare il Patto di stabilità e di crescita. Non c’è alternativa se vogliamo rendere efficace il piano di Juncker e se é nostra intenzione far si che l’Europa sia in grado di attirare gli investimenti privati per stimolare la crescita e rafforzare la creazione di occupazione”.
Quali aspettative animano il suo gruppo politico?
“Ci aspettiamo che la Commissione europea delinei la sua precisa interpretazione non solo della flessibilità, ma anche su come e su quali criteri i futuri progetti di investimento in Europa, saranno scelti. I Socialisti e Democratici non possono limitarsi ad accettare la visione di un contabile d’Europa. Nostro obiettivo comune di lungo termine deve essere la ripresa dell’economia europea, nell’interesse delle generazioni future”.
Presidente, é di questi giorni anche la caduta del muro simbolico fra Usa e Cuba, cosa cambierà?
“Finalmente questa pagina drammatica della storia del ventesimo secolo è stata trasformata. Lavoreremo per rafforzare il dialogo tra l’UE e Cuba. Si apre una prospettiva molto positiva per la prossima riunione tra Cuba e l’Unione europea prevista per il mese di gennaio”.