Politica interna
Misure anti-terrorismo – È composto da cinque articoli il provvedimento per cercare di prevenire atti estemporanei ma anche attacchi pianificati come quello contro Charlie Hebdo che il ministro dell’Interno Angelino Alfano porterà a Palazzo Chigi. Tra i punti del pacchetto-Alfano: carcere per chi va a combattere all’estero, ritiro del passaporto e applicazione di misure antimafia a sospetti terroristi, monitoraggio dei siti che incitano all’odio con oscuramento dei contenuti più violenti, divieto di vendita dei precursori di esplosivi. Misure d’urgenza che il governo deciderà se approvare addirittura per decreto. Al momento non c’è alcun segnale di un imminente attentato in Italia, ma l’attenzione resta altissima dopo il voto del Parlamento che ha approvato la fornitura di armi ai curdi contro l’Isis.
Quirinale – Scegliere il candidato al Colle con le primarie a scrutinio segreto tra i grandi elettori. La proposta di Pier Luigi Bersani scuote il Pd e trova Matteo Renzi incerto tra cavalcarla o scartarla. In attesa che il presidente del Consiglio prenda una posizione, l’ex segretario democratico si tira fuori dalla corsa per il Quirinale e rilancia la candidatura di Romano Prodi. Bersani apre così la strada alla discussione sull’uso di una procedura di democrazia interna proposta per la prima volta da Aldo Moro.
Corruzione – Il governo presenta in Senato i suoi emendamenti al ddl Grasso: la corruzione si punirà con pene che vanno dai 6 ai 10 anni, il patteggiamento per i reati contro la Pa si potrà ottenere soltanto dopo un risarcimento integrale del danno, si rafforzano le sanzioni per punire il falso in bilancio. Previste norme per colpire anche la criminalità mafiosa come la confisca per sproporzione, che punisce anche gli utilizzatori finali dei patrimoni illeciti. Indicazioni arrivano anche dal presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, che chiede l’istituzione del rating di legalità per le imprese da inserire nelle gare d’appalto.
Politica estera
Francia – Quasi novantamila uomini sono impegnati da 48 ore nella più grande caccia all’uomo della storia francese recente. Le ricerche si concentrano nel nord est del Paese, a settanta chilometri da Parigi. Lì, tra Longpont e Vauciennes, dovrebbero essersi rifugiati Cherif e Said Kouchi, i due fratelli franco algerini accusati di essere gli autori della strage di Charlie Hebdo. E mentre Parigi vive blindata la giornata di lutto nazionale proclamata da Hollande, in varie parti della Francia si registrano assalti a moschee e ad altri simboli della comunità islamica. Intanto, si scatenano le polemiche sulla sicurezza (i due fratelli erano sotto controllo dal 2008), e Marine Le Pen, leader del Front National, lancia la proposta per un referendum sulla pena di morte.nnn
Nigeria – I miliziani di Boko Haram hanno messo a ferro e fuoco la città di Baga, nel nord est del Paese: potrebbero essere duemila i morti nell’attacco che ha coinvolto anche 16 villaggi vicini. L’offensiva è iniziata lo scorso fine settimana, quando i fondamentalisti hanno espugnato la base militare della città, quartier generale della forza inter-africana chiamata a contrastarli. Il movimento jihadista minaccia anche il Camerun, tanto che il presidente Biya ha chiesto alla comunità internazionale di accelerare la costituzione della forza multinazionale annunciata a maggio al vertice di Parigi.
Economia e finanza
Bce – La promessa di Mario Draghi di una nuova e imminente politica monetaria da parte della Banca centrale europea spinge le Borse del Vecchio Continente. L’Eurotower è pronta a lanciare dal 22 gennaio misure di quantitative easing, compreso l’acquisto di titoli di Stato. I listini si dimenticano così lo scorso lunedì nero e Milano guadagna il 3,7%, risultando la migliore tra le Piazze europee. Scendono l’euro (sotto quota 1,18 sul dollaro) e lo spread, a 134 punti base. Dall’Eurotower arriva anche un avvertimento alla Grecia: le banche elleniche avranno accesso alla Bce finché resteranno in piedi gli accordi con la troijka, proprio quegli accordi che Alexis Tsipras ha minacciato di stracciare.
Accordo Italia-Svizzera – L’esecutivo è pronto a chiudere l’intesa bilaterale, fondamentale per il successo della voluntary disclosure varata a fine anno, il meccanismo che prevede l’autodenuncia dei redditi nascosti oltreconfine con il pagamento delle imposte dovute e di sanzioni penali e amministrative ridotte. Il nuovo accordo prevede lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali dei due Paesi, un nuovo sistema di tassazione per i lavoratori transfrontalieri italiani e l’uscita della Svizzera dalla “black list” dei Paesi che l’Italia considera non collaborativi dal punto di vista fiscale. In questo modo si alleggerirebbero le sanzioni invogliando così i contribuenti alla regolarizzazione.