A poco meno di una settimana dalla scadenza semestrale per l’invio delle somme percepite dai turisti e versate dai gestori ricettivi per conto del Comune, l’Abbac (Associazione dei B&B ed Affittacamere della Campania) chiede una convocazione urgente per proporre una revisione del regolamento e rendicontare le attività svolte dal Comune per la qualificazione turistica in città. “Chiediamo una riunione urgente perché vogliamo sapere come sono stati spesi i fondi percepiti lo scorso anno dal Comune in favore del turismo cittadino e per rivedere il riparto nel prossimo bilancio a seguito della rimodulazione del versamento della tassa – dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito – Inoltre vogliamo che sia eliminata la disparità di trattamento verso le categorie extralberghiere professionali che pur avendo dipendenti non ottengono i benefici degli alberghi che possono detrarre ulteriori costi derivanti dall’impiego dei propri dipendenti.
Dai B&b, agli affittacamere e dalle diverse tipologie che svolgono attività in regola, tutti svolgono un ruolo da esattore e sostituto di imposta per conto dell’ente che riconosce un massimo del 3% di sconto per le spese documentate di invio per il bonifico. Il Comune di Napoli ha assorbito circa 6 milioni di euro rispetto ai 4 che aveva preventivato nel passato bilancio e ne avrebbe destinato solo il 30% in attività turistiche in azioni che vorremmo rivedere oltre che certificare per renderle più in linea con le esigenze di una programmazione che va condivisa”. Insomma l’Abbac Confesercenti vuole vederci chiaro.
“Sappiamo bene qual è la condizione economica di molti comuni compreso Napoli che vive la fase di un rientro da un debito molto alto, ma la tassa deve avere uno scopo che sia in linea con le esigenze di garantire maggiore appeal e servizi turistici di qualità verso gli ospiti. Dobbiamo poter decidere ora in vista delle più importanti fiere del turismo e della proposta internazionale”. Lo scorso 1 dicembre a Palazzo S.Giacomo è stato presentato dalla Confesercenti un dossier nazionale sulla tassa di soggiorno. In Italia in tre anni sono stati ricavati 780 i milioni. Dai 300 comuni del 2012 si è giunti ai 649 del 2014, con un gettito salito dai 165 milioni ai 400 e il Comune di Napoli ha rivisto la tassa prevedendo alcune modifiche.
“Temiamo che si possa abusare dell’imposta per colmare vuoti nel bilancio dell’ente, riteniamo che vi possa essere una rimodulazione e qualche necessaria innovazione oltre che garantire concrete azioni a tutela e per l’accoglienza in città oltre che rafforzare i servizi ai turisti – commenta Ingenito che è anche membro della giunta provinciale Confesercenti – Non siamo più in una fase di sperimentazione, certo Napoli non ha aumentato come Roma ma è necessario tuttavia che si avvii un sano confronto su queste risorse, sono convinto che possano emergere anche ulteriori e significative proposte anche per stanare l’evasione da parte di strutture ricettive illegali che creano solo danno per la città”.