DI ANTONELLA CATRAMBONE
Dopo il successo ottenuto all’auditorium “A. Guarasci” di Cosenza “La Trattativa” di Sabina Guzzanti approda, con grande riuscita, alla Sala delle Culture di Catanzaro. L’evento è stato organizzato dal “Territorio 5 Stelle Catanzaro” ed ha visto la partecipazione della regista, di Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria, di Laura Ferrara, europarlamentare del M5S e Paolo Parentela, deputato del M5S.
Il film racconta la presunta negoziazione tra lo Stato e Cosa nostra avvenuta all’indomani delle stragi che hanno caratterizzato e condizionato la storia politica, sociale e culturale italiana degli anni ’90 e non solo. Da quel momento in poi in Italia si è assistito ad un cambiamento della politica e degli schieramenti. La destra e la sinistra hanno perso la loro identità per lasciare il posto a diversi e nuovi protagonisti della politica e a contenuti che si sono rivelati decisivi per la storia del nostro Paese.
Purtroppo il cambiamento non è avvenuto per quella parte di democrazia che si stava evolvendo grazie all’attività del giudice Falcone e all’inchiesta Mani Pulite e così l’Italia di oggi si ritrova a convivere con la corruzione e le collusioni, si pensi all’Expo, ai terremoti in Abruzzo ed Emilia, alle speculazioni sui profughi, allo smercio di cocaina, per non dimenticare il gioco d’azzardo ed i rifiuti tossici. “Abbiamo una economia che in buona parte è una economia criminale e delle entrate che ogni anno sono sempre più importanti e che si comprano pezzi della nostra democrazia”.
Secondo la Guzzanti le ragioni per le quali l’Italia oggi si trova in queste condizioni vanno cercate in quegli anni e ciò significa dover fare una riflessione considerata l’evoluzione o meglio l’involuzione così drammatica subita dal nostro Paese. “Ho vissuto metà della mia vita prima delle stragi e della trattativa e metà dopo e ho visto questo Paese cambiare in modo profondo e rapido, in peggio. Ho visto i valori mutare in disvalori, la scuola disintegrarsi, il Parlamento perdere potere, l’informazione diventare servile e inutile”, così Sabina Guzzanti spiega il motivo che l’ha spinta a produrre questo film ed aggiunge “ho pensato che così come non conoscevo io questi fatti non li conoscessero tanti italiani e mi sembrava importante portarli all’attenzione di tutti”.
Ed ecco allora dare rilevanza all’informazione e al confronto a cui ha fatto espresso riferimento Laura Ferrara la quale ha ricordato il lavoro che si sta portando avanti, senza non poche difficoltà, a livello europeo per il riconoscimento dei reati di mafia; quest’ultima non più prerogativa italiana ma caso transnazionale. La ‘ndrangheta, in particolare, è un fenomeno che si è evoluto passando da una mafia di tipo rurale ad organizzazione criminale che tesse rapporti con le libere professioni, la politica, la pubblica amministrazione fino a condizionarne le decisioni. Il magistrato Nicola Gratteri, da trent’anni al servizio della lotta alla criminalità di stampo mafioso, ha ribadito l’importanza di partire dall’insegnamento della legalità nelle scuole, investendo in istruzione e dando, così, la possibilità ai ragazzi di rendersi interpreti di quella cultura che li renda autonomi e li allontani da una logica di tipo mafioso e che li avvicini ad una funzione sociale dell’essere e non dell’avere.
Tanti i provvedimenti in itinere a cui Nicola Gratteri sta lavorando in qualità di consulente della commissione parlamentare antimafia e che verranno presentati prossimamente con la speranza che vengano presi in considerazione da parte di quella politica che fino a questo momento non ha agito in maniera così incisiva tale da poter iniziare una vera e propria lotta alla criminalità organizzata.