Di CLAUDIO D’AQUINO
Questa cosa è assai curiosa. Emblematica, si potrebbe dire. La parola d’ordine di Renzi è nota a tutti. Sta in cima al suo stile di comunicazione, è la madre di tutte le battaglie. Si chiama VELOCITA’. Fa rima con RAPIDITA’. Si coniuga con SVELTEZZA e DETERMINAZIONE.
Non c’è decisione del nuovo decisionismo postcraxiano, che non venga bagnata nei panni dell’Arno, da dove esce ripulita da una smagliante patina, quella della GOVERNABILITA’ 2.0. “Avete visto come siamo bravi?”, dicono quelli del Governo. Siamo così capaci che saltiamo anche sulla faccia delle Commissioni parlamentari, pur di portare a casa il risultato…”.
Il paradigma della VELOCITA’ , detto per inciso, non include necessariamente l’EFFICIENZA, perché si possono di errori e incompiute fatte in perfetto orario e persino in anticipo è lastricata la storia italiana recente. Ma prendiamolo per buono.
Se Renzi è rapido come Achille pie’ veloce nel caso del Job Acts, per dire, che abbiamo visto essere una roba tosta da affrontare, perché quando si tratta di cose che riguardano il Sud diventa una tartaruga?
Gli esempi non mancano. Il primo che viene in mente è l’Agenzia della Coesione territoriale, avviata da Carlo Trigilia. E’ ancora al palo, dopo la nomina del direttore, che non si sa cosa stia a dirigere, visto che l’Agenzia non c’è.
E ancora la sostituzione dell’ex minsitro Lanzetta, fermatasi a metà, più di un mese orsono. Lanzetta a casa ci è arrivata, da un pezzo, nella sua Calabria. Il ministro del Mezzogiorno che si è detto prossimo a scendere in campo, ancora non c’è. E’ trapelato solo che sarà una donna, cosa che ha fatto scatenare il totonomine con la Finocchiaro in pole position.
Terzo esempio più attuale, l’abbandono della zattera delle primarie del Pd in Campania al suo destino, con tutti i clandestini a bordo, dopo che per settimane i giornali hanno macinato la solfa del candidato unico: Cantone? Migliore? Nicolais?
“Fate voi, scannatevi pure, poi ne riparliamo”. Renzi pie’ veloce, Renzi lo splendido, Renzi il cazzuto, sul problema fa marcia indietro e nasconde la testa sotto la sabbia. Rebnzi che è tuttora segretario nazionale del PD, nemmeno la più minuta delle patate bollenti “targate Sud” riesce a prendere in mano.