Politica interna
I partiti – Sale alle stelle la tensione nel centrodestra: in vista delle elezioni regionali di maggio, il segretario della Lega Matteo Salvini esclude un patto con Forza Italia; dura replica di Silvio Berlusconi che definisce il leader del Carroccio inaffidabile e lo accusa di fare il gioco del governo. Nella Lega, continua lo scontro interno tra Flavio Tosi e Luca Zaia sulle liste venete, mentre nel partito dell’ex Cavaliere, il leader dei “Ricostruttori” Raffaele Fitto incalza Berlusconi perché si apra alle primarie. Acque agitate anche nel Partito democratico: oggi Pierluigi Bersani e la minoranza dem diserteranno l’incontro di Renzi con i parlamentari, dopo lo scontro sui decreti del Jobs act. L’ex segretario dice che non voterà l’Italicum se non cambia la riforma del Senato. La risposta del premier non si fa attendere ed è al vetriolo: Bersani vuole fare come Bertinotti ma non ha i voti. Intanto, Grillo e Casaleggio salgono al Colle per incontrare Sergio Mattarella: i leder del M5S hanno presentato al capo dello Stato un documento con una serie di proposte elaborate dai gruppi parlamentari.
La tv di Stato – La Rai boccia come irricevibile l’assalto di Mediaset alle torri tv. In una lettera di risposta alla Consob, la televisione pubblica ricorda che resta tutt’ora in piedi un vincolo preciso: la proprietà del 51% di Rai Way. Su questo punto interviene anche Matteo Renzi che dice che sull’opas di Mediaset deciderà il mercato e che il governo non intende modificare la regolamentazione. E mentre il cda di Viale Mazzini approva la riforma dei telegiornali, spunta l’ipotesi di una riorganizzazione dell’infrastruttura Rai che coinvolga Telecom.
Politica estera
Isis – Altro video dell’orrore del Califfato nero: questa volta le vittime sono i reperti millenari di un museo di Mosul. Nelle immagini si vedono i miliziani che, a colpi di mazze e martelli, frantumano le antiche statue assiro-babilonesi, simbolo della storia dell’Iraq. Intanto, in Siria sarebbero stati uccisi 15 dei 350 cristiani rapiti negli ultimi giorni ed è giallo sulla sorte degli altri. Il Washington Post svela l’identità di “Jihadi John”, il boia che compare nelle esecuzioni di giornalisti e cooperanti occidentali: si chiama Mohamed Emwazi, ha 27 anni e una laurea in informatica, è originario del Kuwait ma è cresciuto a Londra in una famiglia benestante.
Usa – La FCC, l’Agenzia federale che sorveglia e regola il settore della comunicazione negli Stati Uniti, ha deciso di riclassificare i servizi Internet a banda larga per garantire la “net neutrality”, l’indipendenza della Rete. Per farlo, ha dovuto trasferire la navigazione dall’area delle comunicazioni, non regolamentabile, a quella del servizio pubblico, assoggettandola al potere di intervento del governo. Una mossa necessaria, ha detto l’Authority, per poter dire no alle società di telecomunicazione che volevano offrire servizi più veloci a pagamento, creando così corsie preferenziali per alcuni utenti e quindi un Internet a due velocità.
Economia e Finanza
In attesa del Qe – Parte lunedì il programma della Bce di acquisto di titoli, in buona parte pubblici: 1100 miliardi, 60 al mese. In vista del piano della Banca centrale, sui mercati europei è corsa ai bond dei paesi periferici: nell’asta dei BTp decennali collocati titoli per 4,5 miliardi al tasso minimo record dell’1,36%. Nell’attesa, si contraggono anche gli spread: ieri quello italiano era attorno ai 100 punti sul Bund tedesco. Il primo effetto della politica monetaria espansiva della Bce si evidenzia proprio nell’economia tedesca: la Germania sta smettendo di essere vagone e ricomincia a fare la locomotiva del treno europeo. La società di analisi indipendente Oxford Economics ha previsto che, quest’anno, il reddito reale disponibile dei tedeschi crescerà del 3,5%.
Fisco – L’erario italiano va a caccia dei corrotti. E per farlo, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha inviato a tutti i suoi 33 mila dipendenti un vademecum anti illeciti di quindici pagine, che prevede anche le denunce anonime: incentivo alle soffiate per segnalare le irregolarità di colleghi, funzionari e dirigenti e mail criptate per proteggere l’identità delle “gole profonde”.