Politica interna
Centrodestra – Adriana Poli Bortone, ex senatrice di An, è a un passo dallo scendere in campo per la presidenza della Regione Puglia. Oggi Poli Bortone dovrebbe ufficializzare il suo sì alla proposta di Silvio Berlusconi. Un passo che potrebbe avere pesanti ripercussioni all’interno del suo partito, Fratelli d’Italia, dove si continua a sostenere il candidato di Raffaele Fitto e Ncd, l’oncologo Francesco Schittulli. Duro Toti che invita Fitto ad allinearsi alle indicazioni del partito. La candidata berlusconiana trova anche l’appoggio della Lega Nord, confermando la volontà di Matteo Salvini di non correre da solo alle Regionali.
Pd – La regione Campania non smette d’impensierire il Partito democratico. Dopo aver posto la parola fine sul caso di Vincenzo De Luca, il vincitore campano delle primarie condannato in primo grado per abuso d’ufficio, il nuovo caso che mette in imbarazzo Renzi è quello di Ercolano. La sede locale del Pd è occupata per protesta contro la decisione d’indicare da Roma il candidato sindaco. Un atto d’imperio necessario per due motivi: sul circolo di Ercolano c’è un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia e due dei candidati Pd alla poltrona di primo cittadino si erano già dovuti ritirare perché indagati per corruzione e turbativa d’asta. Anche a Giuliano il vincitore delle primarie, Antonio Poziello, rischia di essere rinviato a giudizio per associazione a delinquere. Come per Ercolano anche qui Renzi è intenzionato a intervenire sostituendo il candidato.
Politica estera
Papa – Sono passati cent’anni dallo sterminio di un milione e mezzo di armeni per mano dei “Giovani Turchi” durante la Grande Guerra, e una delle pagine più cupe dell’impero ottomano torna a far discutere grazie alle parole di Papa Francesco. Il pontefice durante la messa per l’anniversario del “martirio” cita Woityla, mettendo la strage degli armeni sullo stesso piano delle stragi perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo. La Turchia, che ha sempre negato lo sterminio, ha convocato ieri il nunzio vaticano Antonio Lucibello per esprimere “profondo dispiacere e disappunto” per le parole del Papa.
Clinton – Hillary Clinton ufficializza la sua candidatura alla corsa verso la Casa Bianca con un breve video postato su Youtube e con un messaggio su Twitter. La Clinton vuole essere quel “campione” di cui gli americani hanno bisogno. A differenza di otto anni fa, quando puntò tutto sul suo profilo di statista, oggi l’ex first lady vuole mettere in evidenza il suo lato umano, di donna e di nonna. E pone l’accento sui problemi sociali: diseguaglianze, condizione femminile e tutela degli anziani. “Sarebbe una presidente eccellente”, commenta da Panama Barack Obama.
Economia e finanza
Def – Renzi annuncia la disponibilità di 1,6 miliardi per interventi già da quest’anno, e ieri arriva la conferma che la misura sarà indirizzata alle fasce più disagiate della popolazione. Il ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, ha parlato di “sostegno ai redditi più bassi”. Un intervento che, come precisa il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è in linea con la logica che ha ispirato il bonus degli 80 euro: “L’evidenza empirica dice che dove la distribuzione della ricchezza è più equa, anche la crescita è migliore”. La presidente della Camera Laura Boldrini commenta: “Mi auguro che si vada in questa direzione, in Italia si è trascurata troppo la disuguaglianza che è aumentata in modo vertiginoso”. Critico il centrodestra, che teme un’operazione senza coperture a fini politici.
Bei/Fei – Il piano Juncker per accelerare la ripresa economica europea prosegue il suo iter. Prossimo appuntamento il 20 aprile, quando il Fondo Europeo per gli investimenti, braccio operativo della Bei, esaminerà i primi progetti di finanziamento per le Pmi innovative, mentre il giorno successivo il cda della Bei passerà al vaglio altri progetti che verranno successivamente finanziati con il piano. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi) avrà un capitale iniziale di 21 miliardi, ma punta a mobilitare risorse aggiuntive, pubbliche e private. Per incentivare il sostegno dei governi al nuovo strumento è stato previsto che i contributi all’Efsi non verranno conteggiati in termini di deficit e debito pubblico.