GIUGLIANO – Fa paura quella colonna di fumo che sparge nell’aria i veleni,il fumo avvelena l’aria, soprattutto quando a bruciare è l’ex discarica Resit. L’incendio, di vaste proporzioni, è divampato da uno dei teloni che fungono da copretura alle tonnellate di rifiuti tossici per quella che è la grande discarica che ha compromesso il futuro dell’ecosistema tra Giugilano, Marano, Qualiano, Sant’Antimo e Parete per i prossimi 40 anni. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpac
Stiamo parlando di una discarica di vaste proporzioni, i cui danni si sentiranno nel 2064, secondo il calcolo dei geologi. Si perchè fra 39 anni le 341.000 tonnellate di rifiuti tossici, di cui 31.600 provenienti dall’Acna di Cengio e sversati illegalmente dalla camorra nel corso degli anni, comprometteranno definitivamente la falda acquifera.
La discarica ex Resit è posta sotto sequestro dalla magistratura nell’ambito delle inchieste sulla Terra dei Fuochi, un’inchiesta che ha portato alla luce come i camorristi sversavano rifiuti tossici avvalendosi di documentazione falsa.
C’è grande preoccupazione da parte degli abitanti, le fiamme favoriscono la liberazione di sostanze tossiche nell’aria comprettendo ancora di più l’ecosistema dell’intera zona già devastata e i cui effetti negativi si ripercuoteranno per decenni, tanto che il pm Alessandro Milita dichiarò che la crescita esponenziale dell’inquinamento può essere paragonata soltanto all’Aids.