Dopo una multa di 8.000 euro per le mancate autorizzazioni, il gruppo Sii Turista della tua città, annuncia la sospensione di tutte le attività previste nella Casina Pompeiana per il mese di giugno. Poche parole per comunicare la decisione:
“Vi comunichiamo che tutte le attività del mese di Giugno sono state sospese visto che fin dal primo momento non siamo stati messi nella condizione di agire in maniera serena e professionale. Ringraziamo lo stesso tutti coloro che ci hanno supportato, ma per ora ci bastano 8.000 euro di multa e svariate denunce. Ritorneremo da dove siamo nati: miez’ ‘a vij”:
Il sorriso non ce lo toglierete mai!” Si legge in un post pubblicato su Facebook, la vicenda della-casina-pompeiana ha tenuto banco in città nelle settimane scorse, allorquando due associazioni, attive da decenni sul territorio per la riqualificazione di Napoli e del quartiere Chiaia, avevano constatato che il gruppo operava senza le necessarie autorizzazioni della Soprintendenza e che addirittura organizzava eventi distribuendo bibite anche in questo caso senza le necessarie autorizzazioni. Le due associazioni avevano presentato un esposto ai carabinieri, non avendo mai ricevuto alcuna risposta dall’assessore alla Cultura. Il 9 giugno durante un aperitivo organizzato dal gruppo erano intervenuti i vigili e avevano comminato una multa di 8000 euro contestando al gruppo l’assenza delle autorizzazioni ex art. 68 TULPS, mancate autorizzazioni sanitarie, più un verbale non oblabile. Il giorno dopo era intervenuto l’assessore Nino Daniele a difendere Sii turista della tua città. Ma in un post successivo, pubblicato sempre ieri, il gruppo ha contestato il modo di agire delle istituzioni che non hanno saputo guidarli nell’organizzazione di licenze e permessi:
“Ciò che stiamo facendo con Sii Turista Della Tua Città è sotto gli occhi di tutti, e tutti sono a conoscenza del fatto che siamo apartitici, autofinanziati ( versiamo 10 € al mese ognuno di noi ) e belli. – si legge in un altro post –
Invito tutte le persone che conosco, e ne sono molte, a partecipare in prima persona ai prossimi nostri eventi, guardate con i vostri occhi quanto ci crediamo in quello che stiamo facendo e capirete perchè una multa di 8.000€ e svariate denunce non possono e non devono fermarci neanche un attimo.
Le responsabilità di solito sono 50 e 50, ma purtroppo questa volta non abbiamo avuto maestri all’ altezza della situazione, non siamo stati guidati nel modo migliore e lo si è visto, ma neanche questo ci demotiva, perchè continuiamo ad avere fiducia e speranza nelle istituzioni, nel Capitano che ci ha multato, e addirittura anche verso chi ci ha denunciato alle autorità, quest’ ultimi se sapessero bene come sono andate le cose non avrebbero mai denunciato noi ma qualcun’ altro, ma non lo sanno e li perdoniamo senza alcun rancore e colgo l’occasione per invitarli a conoscerci da vicino.
Abbiamo deciso di vivere per Napoli e combattere per essa, senza essere attirati da compromessi economici, politici e di potere, ricordatevelo:
Noi, abbiamo, un, sogno! E questo è il sogno Napoletano!
Errare è umano e siamo pronti al ricorso per la multa e poi chiariamoci su di un punto importante:
Siamo stati autorizzati per stare in Casina Pompeiana, abbiamo le carte, abbiamo un disciplinare d’ uso.
Noi siamo un movimento artistico culturale apartitico, le guerre intestine nelle istituzioni, le guerre tra partiti, gli scontri tra Soprintendenza e Comune, a noi di tutto questo non interessa assolutamente niente, a noi interessa qualcosa di più magico, di più romantico:
A noi interessa vivere per Parthenope!”
Inoltre il gruppo continua a sostenere di avere le autorizzazioni e i permessi, ma nessuno li ha mai visti e l’assessore, benchè sollecitato più volte, non ha mai risposto a chi gli chiedeva di vedere le autorizzazioni.
La risposta di Paolo Santanelli, presidente dell’Associazione Chiaia per Napoli non si è fatta attendere e in una lettera aperta ha teso la mano ai ragazzi:
“Fino ad ora sono restato in silenzio per non alimentare il fuoco, – si legge nella sua lettera – ma tengo a precisare che noi non abbiamo assolutamente nulla nei vostri confronti. Dal 2007 controlliamo minuziosamente il territorio di Chiaja, segnalando alle autorità tutto ciò che non avviene nella legalità e ciò a tutela del nostro patrimonio monumentale e della libertà individuale.
Se solo quel ragazzo… cresciutello, che, il pomeriggio di una decina di giorni orsono, ci accolse in Villa Comunale, non ci avesse preso a cattive parole ma ci avesse mostrato le autorizzazioni, tutto ciò non sarebbe accaduto. Ma cosa avremmo poi fatto di tanto tremendo per essere messi alla gogna, al pubblico ludibrio, pubblicando i nostri nomi sulla vostra bacheca a mo’ di istigazione alla violenza?
Sia ben chiaro che noi non abbiamo denunciato nessuno; abbiamo solo presentato “democraticamente e nel bene della nostra città” un esposto chiedendo di far chiarezza sulla regolarità della concessione d’uso della Casina Pompeiana, bene comune a tutti i napoletani, che, ricordo, ancor oggi nessuno ci vuole mostrare.
Capirete bene allora che nessuna “RIVOLUZIONE CULTURALE” si potrà mai attuare se si prescinde dalla “CULTURA DELLA LEGALITA'”. Per fare bene le cose bisogna essere in regola, altrimenti si finisce nello stesso calderone di chi ogni giorno contribuisce alla distruzione della nostra città. Inculcare alle nuove generazioni il rispetto delle regole e la cultura della legalità sarà l’unica parola magica in grado di invertire la tendenza e far rinascere una nuova Parthenope, mediterranea ma anche europea, proiettata nel futuro, ma anche adesa alle proprie radici, senza mai pensare che ciò possa però essere inteso come nostagico desiderio.
Vi assicuro allora di non avere nessuna difficoltà nel credere nella vostra buona fede, perché sono sicuro che voi siete stati sfruttati a fini propagandistici, da un’amministrazione comunale improvvisata ed arruffona, diretta da “un capovillaggio con ambizioni da impresario”, incapace di governare questa città… e questa ne è l’ennesima prova. Un’amministrazione che pensa di poter fare il bello ed il cattivo tempo in barba ai cittadini e che esulcera i suoi componenti appena si permettono di dissentire dal pensiero del “grande Puffo”, non può essere garante di pensiero democratico e di iniziative compiute.
Credetemi, oggi avrei preferito che voi aveste tirato fuori i permessi più che questo epilogo. Della vostra ritirata strategica sono allora responsabili l’assessore Daniele e tutti coloro che si celano dietro di lui, incapaci di garantirvi una copertura amministrativa con delibere, permessi e concessioni, che vi hanno solo illuso per dileguarsi al primo intoppo lasciandovi soli in prima linea. La responsabilità degli 8000€ di multa non è allora nostra, MA LORO che non sono stati capaci di procurarvi le SCIA necessarie.
L’essere giovani non vi esime, purtroppo, dalle responsabilità giuridiche delle vostre azioni, per cui io spero di poterci sedere, prima o poi, tutti pacatamente intorno ad un tavolo a parlare di futuro e di legalità.”
Un messaggio distensivo, in fondo il bene della città è l’obiettivo del gruppo e delle associazioni che hanno chiesto di fare chiarezza e un messaggio, che senza l’esibizione delle dovute autorizzazioni rende chiaro di chi siano le responsabilità nel non aver saputo indirizzare l’operato del gruppo.
Il presidente dell’Associazione Progetto Napoli, Antonella Pane, chiede all’assessore chiarezza, dopo che nei giorni scorsi era stata pesantemente insultata da alcuni membri del gruppo: “L’assessore Daniele deve rispondere alle nostre lecite domande. – dichiara –
Non ci sto a fare passare queste persone che mi hanno deriso, offeso e insultato per “vittime”.
Non mi accanisco ma la voglio sapere come stanno realmente le cose:
1) la procedura che é stata seguita per l’affido
2) i titoli presentati da queste persone per ricevere l’affido
3) come mai non c’è stato nessun controllo sulla loro attività da parte della nostra Amministrazione”.
Finalmente’ fa veramente piacere leggere tutto questo….. questi ragazzi sono stati utilizzati e scoprire che sia stato fatto loro malgrado da un lato fa rabbia, dall’altro non ne avevamo dubbio….