Corrado Lucibello
Nel numero scorso di Cronache Cilentane,il signor Giovan Giuseppe Di Blasi denunciava una penosa situazione,adeguatamente documentata,venutasi a creare in danno di una poveretta in attesa di visita domiciliare richiesta il 16.4.2015,a seguito di domanda per veder riconosciuta indennità di accompagnamento prodotta il 30.12.2013;visita ad oggi ancora non effettuata.
Quella denuncia mi porta a trattare un altro caso ancora più grave,per tempi e conclusione, riguardante una signora di S.Marco che ho avuto il piacere di conoscere quando,giovane attivista politica,si batteva per la sua Castellabate su sponda opposta alla mia.A distanza di anni,purtroppo gli anni passano per tutti,ho conosciuto la sua storia più recente scritta nei meandri di una infame burocrazia ed una disarmante lentezza di quello che dovrebbe essere l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale……..voglio sottolineare previdenza..che il Palazzi spiega così <<.prevedere e provvedere a tempo…>> …..e probabilmente,molti anni addietro,quando fu istituito funzionava così,oggi no.
Novembre 2013 viene riconosciuto alla signora aggravamento dell’invalidità dal 66% al 100%,senza accompagnamento e senza i benefici della legge 104 della quale potevano beneficiare i figli,tutti lontani da Castellabate. Gennaio 2014 presentato ricorso presso il tribunale di Vallo della Lucania per il riconoscimento completo dei diritti dell’invalida.A questo punto transitiamo in un altro percorso a ostacoli,il Tribunale di Vallo pare sia uno dei più lenti in Italia,dopo vari rinvii viene nominato il CTU,che,il 17.12.2014,chiama a visita presso il suo studio di Vallo l’istante,atteso che il medico di base,inspiegabilmente,aveva negato la certificazione di intrasportabilità; La visita,per concessione del CTU avviene in macchina,evitando altri strapazzi alla signora.In attesa del deposito della perizia,la stessa,accudita in casa,non poteva beneficiare,se non a pagamento delle attrezzature necessarie alla corretta degenza,ovvero materassi antidecubito,lettino a rialzo schienale,sedia a rotelle,oltre alle visite domiciliari di pneumologo o fisioterapista.Il deposito della perizia avviene il 3.6.2015,sei mesi dopo la visita,a causa del difettoso funzionamento dei nuovi programmi di informatizzazione del tribunale e qui sorge il dubbio che forse stavamo meglio quando esistevano solo i passacarte.
Il 19.6.2015 la signora muore facendo risparmiare qualche soldino allo stato,come in un disegno prefigurato,che si riscontra anche nella storia dell’altra signora,ancora in attesa della visita domiciliare,in quanto gli uffici preposti devono cumulare altri casi simili in zona……e se non ne trovano?Cari addetti ai lavori,non ho citato il nominativo per evitare alla persona una ulteriore offesa,per voi va ribadito solo il concetto di prevenzione ……che non significa tumulazione.