Condizione complicata per gli scavi di Ercolano che nella giornata del 7 luglio hanno chiuso i cancelli a causa della carenza del personale di vigilanza. Una vicenda che ha dell’inverosimile, poiché a quanto pare sarebbe stata l’assenza di un custode a rendere necessaria l’improvvisa chiusura del sito. L’organico della Soprintendenza già notevolmente sottodimensionato non avrebbe potuto garantire la sicurezza dei visitatori e delle rovine contenute all’interno del parco archeologico. Per lo stesso motivo, già da qualche settimana, alcune aree degli Scavi risultavano off-limits per i non addetti ai lavori. Malumori e delusione per i turisti costretti a fare dietrofront senza avere la possibilità di accedere al sito. Tra loro anche decine di crocieristi delle imbarcazioni che come tutti i lunedì hanno fatto scalo nel porto di Napoli. Dalla Soprintendenza, intanto, fanno sapere che si è al lavoro per consentire il regolare funzionamento della struttura già a partire da domani. «La situazione – dichiara il soprintendente Massimo Osanna al corriere.it – è già all’attenzione del ministro Franceschini e con il ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo si sta provvedendo a mettere a punto una convenzione Ales ad hoc per Ercolano, al fine di garantire una soluzione definitiva e assicurare oltre alla tutela anche la massima offerta di visita dell’area archeologica».