Politica interna
Caso Crocetta: il settimanale “L’Espesso” ha pubblicato un’intercettazione nella quale il medico personale di Crocetta, Matteo Tutino, chirurgo plastico arrestato successivamente per truffa, dice al governatore della Sicilia che l’assessore alla Sanità Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso con la sua scorta dalla mafia e dimessasi dall’incarico due settimane fa “dovrebbe fare la fine del padre”. A difesa di Lucia Borsellino scendono in campo tutte le più alte cariche dello Stato, a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il Pd prende le distanze da Crocetta preparando la sua uscita di scena; il governatore annuncia l’autosospensione dall’incarico, istituto peraltro non esistente nello Statuto siciliano. Nel pomeriggio la Procura di Palermo smentisce che la telefonata faccia parte delle intercettazioni in suo possesso ma L’Espresso conferma tutto. L’ex assessore alla Sanità, figlia del magistrato simbolo della lotta alla mafia insieme a Giovanni Falcone, commenta l’episodio dicendo di “provare vergogna per tutti loro”.
Berlusconi: “Se mi arrestano, spero abbiate il coraggio di fare una rivoluzione”. Dopo settimane di silenzio interrotto solo da qualche collegamento telefonico e dalla visita ad Expo di pochi giorni fa, il presidente di FI torna alla testa del suo partito in una saletta di Montecitorio, dove è andata in scena l’adunata degli amministratori locali, convocati dal responsabile del settore. Inevitabile il riferimento ai processi in corso e forse futuri, con l’affondo sulla possibilità che le azioni di qualche pm possano portarlo alla perdita della libertà individuale. Sul fronte politico Berlusconi nega decisamente che vi siano progetti per il superamento di Forza Italia con il passaggio ad un movimento nuovo, poi spiega di aver pensato ad un gruppo di 20 saggi che formino un governo di persone competenti ed oneste, quindi elenca una serie di punti programmatici per cambiare l’Italia; infine, prima del rompete le righe, torna sul tema dell’Italicum, assicurando che la legge subirà dei cambiamenti, soprattutto in materia di preferenze e capilista.
Politica estera
Giustizia U.S.A.: per la prima volta nella storia un presidente americano ha visitato un carcere federale. Barack Obama, che in questi ultimi mesi del suo mandato appare molto attivo, è entrato ieri nel penitenziario di El Reno in Oklahoma, da dove ha parlato di riforma del sistema della giustizia penale, che ha affollato le prigioni statunitensi come nessun altro paese al mondo. Obama ha voluto attirare l’attenzione sul problema e, pure sottolineando di non avere alcuna simpatia per chi commette crimini violenti, ha chiesto di riflettere se le lunghe condanne, talora a vita, siano la maniera migliore per affrontare i reati di altro genere. Il Presidente ha dato mandato al Congresso per approvare una legge che abbassi le sentenze minime per i reati non violenti; inoltre vuole sviluppare i programmi di prevenzione della criminalità, ed anche l’addestramento professionale dei condannati mentre sono in carcere. Inoltre ha chiesto tolleranza zero contro abusi e violenze nelle prigioni, ipotizzando inoltre la restituzione del diritto di voto a chi ha saldato il proprio conto con la giustizia.
Giappone: a settant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale il Paese rinuncia ad essere una super potenza pacifista. La Camera bassa di Tokyo ha approvato due leggi che autorizzano le proprie forze armate a combattere all’estero, a sostegno di missioni di pace internazionali e per auto-difesa. Il controverso riarmo nipponico aveva bisogno di una modifica della Costituzione, imposta dagli Stati Uniti nel 1946 e considerata “punitiva” dai nostalgici dell’impero. Al momento del voto le opposizioni, a partire dal partito democratico, hanno abbandonato l’aula, e la legge è passata con il sostegno del centrodestra; ora dovrà essere approvata dalla Camera alta, dove il premier Shinzo Abe gode di numeri meno schiaccianti. Il varo non è comunque più in discussione; ieri migliaia di giapponesi sono scesi in piazza per protestare contro l’addio al pacifismo.
Economia e Finanza
Grecia: dopo il sì del Parlamento di Atene sulle misure per ottenere gli aiuti, l’Europa ha dato il via libera al prestito ponte da sette miliardi che permetterà al Paese di onorare i debiti in scadenza. Anche la Bce ha riaperto il rubinetto della liquidità di emergenza per le banche greche, anzi ha alzato di 900 milioni il limite previsto; gli istituti potranno così riaprire da lunedì. Il presidente Draghi ha affermato che la banca centrale ha continuato ad agire” in base all’assunto che la Grecia resterà a far parte dell’euro”, aggiungendo poi che “è indubbio che un alleggerimento del debito greco sia necessario”. Ad Atene intanto Tsipras appare deciso a procedere il più rapidamente possibile al rimpasto di governo, e continua ad essere in testa nei sondaggi per popolarità, nonostante il suo cambiamento di linea che gli è costato la perdita del sostegno di 39 compagni di partito.
Mercato dell’auto: dura ininterrottamente da 22 mesi la crescita del mercato automobilistico, che a giugno è stata del 14,8% con un totale di 1.413.911 immatricolazioni nei paesi dell’Unione europea. Dall’inizio dell’anno il progresso delle consegne è stato dell’8,2%, mentre il boom dello scorso mese è legato anche ai due giorni lavorativi in più. Nonostante il trend ormai solido gli addetti ai lavori restano cauti, soprattutto sulle prospettive nel nostro Paese dove la ripresa è alimentata dal canale noleggio e dalle poderose campagne promozionali sostenute dai privati. Ma lo sforzo di costruttori e concessionari non potrà essere infinito ed il settore chiede un programma fiscale più favorevole sia per le famiglie che per le aziende.