Politica interna
Matteo Renzi: Ha scelto l’assemblea del Pd all’Expo per annunciare a sorpresa la svolta del Governo sul fisco. L’impegno è di abolire l’Imu sulla prima casa nel corso del 2016, per poi intervenire con tagli a Irap e Ires nel 2017; infine nel 2018 arriveranno una revisione degli scaglioni dell’Irpef e il bonus 80 euro esteso anche ai pensionati. Il MinEconomia stima che il piano triennale costerà circa 45 miliardi e verrà incardinato già nelle legge di Stabilità a settembre, mentre Padoan assicura su La Stampa che il taglio delle tasse avverrà nel rispetto delle regole europee. Renzi ha tuttavia legato la partenza della “rivoluzione copernicana” all’avanzamento del “cantiere delle riforme”, con riferimento alle riforme costituzionali. L’alleato Ncd ha apprezzato l’iniziativa del Premier e Silvio Berlusconi si è detto pronto a “votare provvedimenti di questo tipo, specificando però che si tratta delle “solite promesse” a differenza della reale abrogazione dell’Ici operata nel 2008 dal suo governo. L’assemblea Pd ha visto poi l’accelerazione del progetto di legge sulle unioni civili, la cui approvazione è stata promessa entro la fine del 2015.
Sicilia: Si è svolta a Palermo la commemorazione dell’omicidio del giudice Borsellino, caduta proprio nel pieno delle polemiche che hanno investito il Presidente della Regione, Rosario Crocetta. Durante la cerimonia il figlio del giudice, Manfredi Borsellino, ha denunciato “il silenzio delle istituzioni” dopo il “calvario” che ha portato alle dimissioni della sorella Lucia da Assessore regionale alla Sanità, prima di un lungo abbraccio col Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Grande assente è stato Crocetta, su cui pesa lo scandalo dell’intercettazione col suo medico personale, Matteo Tutino, il quale al telefono col Governatore si sarebbe lasciato andare a una frase choc: “La Borsellino deve fare la fine del padre”. Ancora ieri Crocetta ha respinto le numerose richieste di dimissioni e si è difeso: “È un calvario pure per me”.
Politica estera
Isis: La fine del Ramadan è stata segnata da un violento attacco a Diyala, a nord di Baghdad. Un kamikaze dell’Isis si è fatto esplodere a bordo di un camion riempito con tre tonnellate di esplosivo e lanciato contro la folla di un mercato cittadino. Il bilancio è stato di oltre 150 vittime. Intanto ha fatto scalpore una maxi retata delle autorità saudite, che hanno arrestato 430 persone ritenute vicine all’Isis. Secondo le accuse, l’organizzazione stava pianificando un clamoroso attentato nella culla dell’Islam sunnita radicale.
Iran: In un’intervista a La Stampa, Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, esprime soddisfazione per l’accordo sul nucleare raggiunto con l’Iran, che potrebbe anche diventare “un modello per le altre crisi”. Secondo Mogherini “l’intesa è la dimostrazione di cià che la Ue sa fare”; tuttavia da Teheran arrivano i primi segnali di chiusura: nel suo primo discorso pubblico post-accordo l’ayatollah Komeini ha chiarito che l’Iran “non negozierà con gli Usa le questioni globali e regionali, e neppure quelle bilaterali”, definendo come “arrogante” la politica di Washington.
Economia e Finanza
Grecia: Alexis Tsipras ha portato a termine il rimpasto di governo, dopo il sofferto voto parlamentare che ha approvato una parte del nuovo memorandum e ha provocato la frattura con l’ala più radicale di Syriza. Il nuovo esecutivo è stato concepito per reggere l’onda d’urto del secondo pacchetto che arriverà mercoledì in Parlamento e conterrà misure molto dure sulle pensioni. Dopo questo passaggio è probabile che Tsipras, oramai di fatto a capo di un esecutivo di minoranza tenuto in vita solo dai voti di Pasok, Nea Demokratia e To Potami, decida di andare a elezioni anticipate; circostanza assai probabile anche perché un sondaggio ieri dava Syriza in grande ascesa, col 42% delle preferenze, e potenzialmente in grado di formare un governo monocolore. Intanto da lunedì riapriranno le banche, ma rimarrà una soglia di ritiro settimanale di 420 euro.
Edilizia: Si è tenuta a Roma una manifestazione promossa dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil per denunciare la crisi del settore edile, che dall’inizio della crisi ha bruciato 800 mila posti di lavoro e ha registrato un calo di fatturato di 58 miliardi di euro. Fra le rivendicazioni, oltre alla partenza delle opere già finanziate dal governo, anche una revisione della legge Fornero, che costringe nei cantieri sempre più ultrasessantenni e ha determinato un aumento degli infortuni mortali sul lavoro (+21% nel primo semestre 2015 su base annuale).