Dagli scarti del limone IGP Costa d’Amalfi nasce una linea cosmetica per la cura del corpo. E’ quello che realizza il progetto “Fi.Li.Cos “ che ha l’obiettivo di aumentare la competitività delle aziende agricole del territorio e creare nuovo indotto economico, attraverso l’introduzione di nuove tecnologie ed innovazioni di prodotto per l’utilizzo delle foglie ed dei limoni non commercializzabili.
Protagonista del progetto è un prodotto di eccellenza della costiera amalfitana: il limone IGP Costa d’Amalfi, che si intende valorizzare attraverso l’impiego nel settore cosmetico
Dagli “scarti” saranno infatti prodotti una crema giorno, shampoo, sapone,deodorante per ambienti e bagnoschiuma. Al progetto partecipano il Consorzio di Tutela Limone Costa d’Amalfi I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta), 4 imprese agricole del territorio costiero, produttrici tradizionali di limoni, l’azienda Costiera Agrumi s.r.l., Sal De Riso, l’Università degli Studi di Salerno, la Dermofarma Italia e la CIA attraverso la società “Agricultura è vita”.
Il territorio dove si realizza il progetto è la Costa d’Amalfi una costiera con le celebri “terrazze” dove si produce il famoso Limone di Amalfi IGP.
Oggi sono circa 200 gli ettari dedicati alla coltivazione del limone sfusato. L’Indicazione Geografica Protetta ha contribuito alla valorizzazione e alla tipizzazione di questo agrume pregiato, protagonista anche nella tutela idrogeologica del territorio.
Le ricadute territoriali del progetto Filicos sono particolarmente elevate: impiego di varietà autoctone, impiego di produzioni locali, realizzazione di un prototipo per l’estrazione dai limoni, sviluppato da una industria della cosmesi, commercializzazione del paniere dei prodotti da parte delle aziende di produzione e trasformazione locali, recupero degli scarti per l’estrazione e quindi minor impatto ambientale e costi di smaltimento.
I COMMENTI DI:
Carmine Pecoraro – presidente della Cia di Salerno
“In un territorio a vocazione prevalentemente turistica un progetto come FILICOS va ad assumere un ruolo innovativo di notevole portata. Negli ultimi anni in costiera si è infatti assistito ad un lento e costante abbandono dei terreni dedicati alla coltivazione dello sfusato amalfitano, affiancato da un fisiologico calo dell’afflusso turistico, visto il periodo di generale difficoltà.
In questo scenario – conclude Pecoraro – diventa di primaria importanza riuscire ad apportare innovazione nei processi produttivi.
Vincenzo, De Feo (Dipartimento di farmacia dell’Università di Salerno)
“Il processo di sperimentazione ha visto l’utilizzo di metodi estrattivi classici (distillazione in corrente di vapore, enfleurage, estrazione con solventi) e innovativi (SFE) al fine verificare il metodo più idoneo per l’ottenimento dell’olio essenziale. Sono stati infatti ottenuti oli essenziali in diversi periodi dell’anno e da parti diverse del limone (flavedo, foglie, limone intero) e valutate per la loro composizione chimica. Gli oli migliori da un punto di vista sia organolettico che chimico si sono rivelati quelli ottenuti dal flavedo. E’ stata anche caratterizzata la frazione flavonoidica ottenuta dalle diverse parti del limone.
Salvatore De Riso – presidente del Consorzio di Tutela Limone Costa d’Amalfi I.G.P:
“E’ davvero importante un progetto innovativo che metta insieme l’agricoltura e un territorio dove gli ettari dedicati alla coltivazione del limone stanno diminuendo, così come dimostrato dai dati dell’ultimo censimento. Il progetto Filicos grazie alla collaborazione tra istituzione e soggetti privati ha reato nuove opporturnità di valorizzazione e di sviluppo per il territorio”.