Politica interna
Magistratura – “Noi non siamo dei passacarte della Procura di Trani”: così il premier Matteo Renzi ha difeso il no del Pd all’arresto del senatore Ncd Antonio Azzollini. Quando si è trattato di mandare in galera un loro deputato, ha aggiunto, i dem non si sono tirati indietro: se in questo caso i senatori hanno ritenuto di non dare il via libera all’arresto è perché hanno rintracciato il sospetto di persecuzione e hanno quindi agito in nome della Costituzione. Di rispetto delle prerogative distinte di giudici e parlamentari parla lo stesso vicepresidente del Csm Giovanni Legnini in un’intervista a “Repubblica”. In ogni caso, secondo i ribelli del Pd, dietro le dichiarazioni del premier potrebbero nascondersi due obiettivi: spostare l’attenzione dai dati Istat negativi sull’occupazione e mandare un segnale proprio sulla giustizia per coinvolgere Fi nella maratona parlamentare di settembre. Intanto sulla riforma della Rai rientra il dissenso della minoranza Pd: la legge passa al Senato mentre la delega sul canone verrà reinserita alla Camera. Il totonomi per il nuovo cda indica che la trattativa bipartisan è partita con sprint.
Cultura – In un’intervista alla “Stampa”, il ministro della Cultura Dario Franceschini rimprovera la mancanza di un orgoglio nazionale che vada al di là delle pur legittime denunce di degrado piovute negli ultimi giorni dopo i casi di Roma e Pompei. E se agli italiani non può essere chiesto di sostituirsi allo Stato nella lotta al degrado, Franceschini auspica almeno il recupero di quel senso civico che farebbe diminuire gli atti vandalici. Specie in considerazione del fatto che nel mondo globale la vocazione dell’Italia non può che essere la cultura. Il ministro plaude poi all’intervento, a fianco di quello pubblico, delle risorse private, necessarie per mantenere un patrimonio così vasto. Finalmente, spiega, anche in Italia c’è l’Art bonus, un incentivo fiscale per chi investe in cultura, come hanno fatto Armani, Feltrinelli e Prada con le loro fondazioni.
Politica estera
Cisgiordania – Un bimbo palestinese di un anno e mezzo è morto bruciato vivo in un attacco con molotov nella Cisgiordania del Nord. Almeno due persone incappucciate sarebbero state viste lanciare bottiglie incendiarie contro due abitazioni nel villaggio palestinese di Duma, lasciando dietro di sé le scritte in ebraico “Vendetta” e “Viva il Messia”. I sospetti della polizia ricadono quindi sugli estremisti delle colonie attorno a Duma. In una telefonata al presidente palestinese Abu Mazen, il premier israeliano Benjamin Netanyahu promette di arrestare i responsabili di quello che definisce un atto terroristico. Lo stesso Abu Mazen al momento cerca di restare sulla strada diplomatica. Proprio la lotta al terrorismo è tra le principali cause dell’aumento delle esecuzioni capitali nel 2015, già 2.229 (in tutto il 2014 sono state 3.576) secondo le stime dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, che assegna alla Cina il record negativo.
Cina – Pechino sarà la prima città a ospitare, dopo l’edizione estiva delle Olimpiadi, anche quella invernale. Per quest’ultima bisognerà attendere il 2022, mentre la prima si è tenuta nel 2008. Ed è proprio il risultato del 2008 che si spera che la Cina riuscirà a ripetere: impianti efficienti, smog sotto controllo e diritti umani più tutelati grazie all’attenzione di media e organizzazioni. Le stesse organizzazioni che sono insorte contro la vittoria di Pechino su Almaty, in Kazakhstan, battuta con 44 preferenze su 40: sotto accusa delle associazioni è il nodo dei diritti umani, di quelli religiosi e delle minoranze. Agli occhi del Comitato olimpico internazionale, da sempre attento a geopolitica ed economia, i quattro voti di scarto che hanno fatto arrivare prima Pechino suonano come un incentivo al Paese da cui è partita una bolla economica che sta facendo tremare i mercati.
Economia e Finanza
Disoccupazione – A giugno la percentuale dei senza lavoro è risalita dal 12,5% del mese precedente al 12,7%, con un record negativo dei giovani: il loro tasso di disoccupazione è del 44,2%, contro il 42,4 di maggio. Gli ultimi dati Istat registrano anche 22mila occupati in meno in un mese. Ma ad alzare i numeri relativi alla disoccupazione hanno contribuito i 133mila italiani che hanno ripreso a cercare lavoro nell’ultimo anno. Segnali di fiducia arrivano anche da un’indagine della Cna, che indica come nel primo semestre del 2015 l’occupazione nelle piccole imprese sia cresciuta del 3,6%. Non a caso, in un’intervista a “Repubblica”, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti invita ad aspettare la fine dell’anno, quando sono previsti tra 100 e 150mila nuovi posti di lavoro, anche con contratti stabili. I dati di giugno, è il commento del ministro, sono fluttuazioni tipiche di un Paese che sta uscendo dalla crisi, in cui ci sono già più investimenti, più consumi e meno ore di cassa integrazione. Quanto alla disoccupazione giovanile, è necessario introdurre nelle pensioni forme di flessibilità in uscita, così da favorire la staffetta generazionale. Al Sud, invece, servono soluzioni ai problemi istituzionali e la creazione di infrastrutture per le imprese.
Grecia – Scongiurato per il momento il rischio di elezioni anticipate, il premier greco Alexis Tsipras ha difeso il “piano B” dell’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis come progetto d’emergenza per gestire un’eventuale uscita dall’euro, in linea con quanto fatto anche dagli altri partner. E mentre è fissata per lunedì la riapertura della Borsa di Atene, stanno emergendo le prime divergenze nei negoziati con la Troika: dal fisco alle banche, dalle privatizzazioni alle pensioni e al mercato del lavoro. Resta ferma la promessa di attuare le riforme, che però la Grecia tenterà di migliorare. Il Fmi, ribadisce il direttore esecutivo per l’Italia Carlo Cottarelli in un’intervista al “Messaggero”, potrà entrare nel programma di aiuti quando sarà sciolto il nodo della sostenibilità, precisando che per il debito di Atene è praticabile una massiccia ristrutturazione. Nel frattempo, il Fmi parteciperà alle discussioni sulle politiche da mettere in atto.