Così fan tutti. Tutti quelli che hanno un potere da gestire. Quando non hanno la soluzione a un problema, si trovano qualcuno al quale attribuire “la colpa”.
E del resto non fa così anche il governo Renzi?
Sul Sud non ha uno straccio di strategia. Però non fa che ripetere lo stesso concetto: i meridionali imparino a spendere le risorse europee.
E così non facevano i precedenti? Ricordate? Lo diceva anche Massimo Cacciari: lasciamo il Mezzogiorno al suo destino, rimettiamo in moto la locomotiva del Nord, il Sud al massimo si aggancerà come vagone di coda.
Sempre la medesima solfa: il Sud ha i fondi europei, ma non sa spenderli perché ha Regioni incapaci e inette.
Ieri la Merkel e Hollande al termine di un summit molto ristretto sull’emergenza migranti (praticamente a due), che cosa hanno fatto di diverso?
Non avendo soluzione al problema dei migranti, hanno trovato qualcuno su cui scaricare la colpa: Italia e Grecia, manco a dirlo. Che sono in ritardo. Nella spesa dei fondi europei? No. Nell’allestimento di centri di registrazione dei migranti.
In assenza di una politica estera comune dell’Ue, la cosa più facile da fare è un “sistema unificato di asilo” in Europa. Con Italia e Grecia che fungano da guardiani di porta. Gatto e volpe non sono più disponibili a tollerare la pratica di lasciare i migranti liberi di fuggire dai paesi di primo approdo.
Vogliono “schedare” i migranti, per separare quelli che vengono dalla guerra (i Siriani, per esempio), da quelli che vengono dalla fame e basta. Coloro che vengono dai paesi considerati “sicuri”, non avranno diritto all’asilo. Anzi, si dovranno adottare regole e standard comuni per i rimpatri verso i paesi di origine dei “migranti economici illegali”. E siccome dei meridionali non si fidano (in questo caso, gli italiani e i greci), secondo la Merkel e Hollande, i centri in Italia e Grecia dovrebbero essere “amministrati in modo congiunto” dai partner europei”. Diciamo pure: commissariati.
Ricordate il gatto e la volpe del Pinocchio di Collodi? A parlare era sempre la volpe e il gatto faceva l’eco. Dando più enfasi al suo dire. “I centri di registrazione vanno allestiti rapidamente – dice la Merkel – entro la fine di quest’anno: non possiamo accettare ritardi.
Le fa evo il gatto Francois Hollande. E’ stato segretario di un Partito socialista dal 1997 al 2008, e ora è presidente della Repubblica francese “socialista”, ha perfezionato con una impronta decisamente “socialista” il Merkel-pensiero: ha messo il veto sul sistema delle quote obbligatorie proposto dalla Commissione, è contrario a rivedere Dublino e, almeno fino alle elezioni presidenziali del 2017, non intende aprire le porte ai rifugiati.
Europa, avanti così. Continuiamo a farci del male.