Il libro aziendale? È morto. Tanti imprenditori ne hanno voluto uno, ne andavano fieri, pagavano belle cifre per trasformare la storia della propria azienda in un bel volume da affiancare ai libri d’arte e di storia di Napoli, da mettere in bella nostra sulla scrivania o su uno scaffale. Cimeli, appunto, di un’epoca passata. Ora le storie di successo imprenditoriale o, ancor meglio, le campagne di sensibilizzazione su temi ritenuti di importanza strategica, si raccontano in modo nuovo: il docufilm.
Lo strumento non è nuovo, esiste da sempre nel mondo del cinema il film che ricostruisce fedelmente un fatto storico o di cronaca. My Movies elenca sulla sua piattaforma oltre cinquemila titoli del genere, prodotti da 1895 ad oggi. Si va dalla “Uscita dalle fabbriche Lumiere – il primo storico film dei fratelli Lumière che documenta la fine lavoro degli operai delle officine omonime – fino al film documentario sulla vita della star della musica Amy Winehouse, morta a 27 anni per abuso di alcool e droghe.
Che c’è di nuovo allora?
I FRUTTI DEL LAVORO
“Di nuovo c’è – afferma Massimiliano De Francesco, co-founder della Iuppiter Group, società di editoria e comunicazione nata nel 2003 – che con il marchio Iuppiter Movie proponiamo di raccontare una storia o affermare un valore o difendere una causa attraverso la costruzione di un film, scritto e confezionato su misura per quella causa o valore o storie che meritano di essere raccontate e ricordate”. È così che è nato ad esempio “I frutti del lavoro”, il primo docufilm prodotto da Iuppiter. Un cortometraggio istituzionale, realizzato in collaborazione con l’Inail e l’Università di Salerno, in cui con realismo magico e una narrazione lontana dalla retorica, è stato affrontato il delicato tema della sicurezza sul lavoro. Prodotta da Iuppiter Group (Max De Francesco e Laura Cocozza) e da Maurizio Fiume, l’opera si è avvalsa inoltre dei contributi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, della Banca di Credito Cooperativo del Cilento, con il patrocinio del Comune di Vibonati. E si propone di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sul delicato tema delle morti bianche e della sicurezza sul lavoro nel contesto delle bellezze e dei tesori del Golfo di Policastro. Il corto, infatti, è stato girato a Vibonati, caratteristico borgo salernitano dal talento paesaggistico indiscutibile. Scritto e diretto da Andrea D’Ambrosio, il film è impreziosito dalla partecipazione, come attore protagonista, di Enzo Decaro.
AUTONOMIA CREATIVA
Col marchio Iuppiter Movie, la società, forte dell’esperienza più che decennale nel campo editoriale e di comunicazione, ha iniziato anche a produrre cortometraggi, docufilm e video reportage, e a dedicarsi allo sviluppo di idee audiovisive. Così, già nel 2014, la formazione del “team” e la scelta dei luoghi (con il suo location manager) per il film “Due euro l’ora” con attori protagonisti Peppe Servillo e Chiara Baffi. Per lo stesso film il team Iuppiter cura l’ufficio stampa (il film è in fase di postproduzione e l’uscita è prevista per novembre 2015). Nel segno dell’aggiornamento continuo e di una formazione al passo con i tempi, Iuppiter Group organizza incontri e workshop di scrittura e produzione per il cinema, diretti dal regista e produttore Maurizio Fiume, in cui s’insegnano le tecniche per saper scrivere e organizzare un film. Tra le iniziative messe in campo per incentivare e “progettare” l’indipendenza nel cinema e nelle nuove arti, si segnalano la creazione della collana editoriale “Memento” (scritti dal cinema, per il cinema, sul cinema) e l’organizzazione, in collaborazione con Indinapolicinema, associazione culturale per lo sviluppo, la realizzazione e la diffusione del cinema indipendente, del primo “Forum del Cinema Indipendente” a Napoli, tenutosi il 10 e 11 aprile 2013.
Il prossimo progetto pronto per il ciack? Un docufilm nel segno della valorizzazione e della difesa delle ricchezze della Campania, dal titolo “Lo chef-drone”, un viaggio gastronomico in Campania per proporre sapori e saperi della regione, suddiviso in 7 filmati, tra paesaggio e tavola.