Politica interna
Forum Ambrosetti – Il Forum di Cernobbio ha ospitato l’intervento di Matteo Renzi, che ha parlato a tutto tondo dei provvedimenti di politica economica del governo. Il Premier ha rivendicato l’entrata in vigore del Jobs Act dopo un solo anno di gestazione e ha ribadito il piano triennale di riduzione delle tasse, a partire dalla cancellazione della Tasi sulla prima casa. L’intervento sulla tassazione immobiliare non era tra le priorità degli industriali, ma a chi come Riccardo Illy chiedeva la logica del provvedimento, Renzi ha risposto che oramai è diventata una “tassa psicologica”, metafora di un fisco vessatorio ed è quindi una priorità “politica” abolirla. Dopo aver promesso una riforma dei Tar e nuove regole sulla rappresentanza sindacale, il Presidente del Consiglio ha infine sferzato i presenti, invitando a chiudere “i salotti buoni” e sottolineando i danni prodotti in questi anni dai patti di sindacato, figli di un capitalismo di relazione oramai alle spalle.
Riforma Senato – Anche ieri Matteo Renzi è tornato a ripetere che la riforma del Senato sarà approvata entro il 15 ottobre. Tuttavia il Premier non sembra intenzionato a mollare sul punto che mantiene aperta la spaccatura in seno al Partito democratico, ovvero sia la non eleggibilità dei parlamentari nel nuovo Senato. La minoranza Pd ha fatto dell’argomento una questione di principio ed è da sempre contraria a far scegliere i senatori ai consigli regionali, così come prevede ora l’articolo 2 della riforma.
Politica estera
Immigrazione – La svolta di Berlino sull’ondata migratoria si è concretizzata con l’arrivo di numerosi treni speciali che, dall’Ungheria e passando per l’Austria, hanno portato solo ieri oltre 7 mila profughi in territorio tedesco. Intanto Angela Merkel ha ribadito che la Germania non pone limiti al numero di richiedenti asilo, “in quanto Paese forte ed economicamente sano, con la forza di fare quanto è necessario”. E da ieri sono aperte all’accoglienza anche le frontiere austriache, mentre tutta l’Europa occidentale si sta allineando alla nuova linea tedesca, con il primo ministro finlandese, Juha Sipila, il quale ha annunciato simbolicamente che ospiterà rifugiati nella sua casa di villeggiatura. Rimangono invece su posizioni di chiusura i Paesi dell’Est, capeggiati dall’Ungheria di Orban, ma il vertice Ue straordinario potrebbe segnare la fine delle resistenze, grazie alla revisione dell’accordo di Dublino nella parte in cui sanciva che ogni migrante deve essere gestito dal primo Paese Ue in cui approda. Un principio oramai reso vano dai massicci flussi migratori di questaestate, che la Merkel oramai si è convinta a sostituire con un sistema di redistribuzione organica per quote.
Siria – La sanguinosa guerra civile che ha provocato l’esodo di migliaia di siriani potrebbe essere arrivata a un punto di svolta, con un ulteriore crescendo delle operazioni militari. La Russia sta in queste ore inviando uomini e mezzi a difesa della sua base navale, a Tartus, ma anche- sospettano gli Stati Uniti- per sostenere direttamente il Presidente Assad, la cui tenuta è sempre più minacciata dall’avanzata verso Damasco dell’Isis. E la Francia, per quanto riluttante a prolungare il sanguinario regime siriano, starebbe progettando di estendere alla Siria il raggio d’azione dei raid aerei fin qui operati contro lo Stato islamico in Iraq. Su Assad si registra poi una chiusura definitiva attraverso un’intervista al Corriere anche da parte del Ministro degli Esteri europeo, Federica Mogherini, secondo cui “è impossibile pensare che Assad faccia parte del futuro della Siria”.
Economia e Finanza
Macro Italia – Dal G20 di Ankara il Ministro Padoan si è sbilanciato dopo i dati superiori alle stime dell’ultimo trimestre, affermando che quest’anno la crescita del Pil italiano andrà oltre lo 0,7% preventivato dall’Esecutivo e “ciò aiuta a creare spazi per la politica di bilancio”, ovvero sia a gestire con meno difficoltà l’imminente manovra finanziaria, che dovrebbe aggirarsi sui 25-30 miliardi di euro. Dal summit sono arrivati anche i giudizi ottimistici del presidente di Bankitalia, Ignazio Visco, che ha parlato di un’Italia “fuori dalla recessione” dopo tre anni, anche grazie a “indicatori confortanti sul mercato del lavoro, che è la cartina di tornasole”.
Fisco – Secondo uno studio della Commissione europea, l’Italia è il quinto Paese nell’Unione per il saldo negativo tra gettito Iva previsto e quanto effettivamente riscosso. Il gap nel 2013 è stato del 33,6%, pari a un’evasione di circa 47,5 miliardi di euro.