Arrivano i rinforzi nei quattro musei campani ai loro primi passi come strutture autonome. Ottanta persone andranno a rimpolpare lo scarno personale del Museo di Capodimonte e del Museo Archeologico Nazionale a Napoli, del parco archeologico di Paestum e della Reggia di Caserta. Il «bottino» più grosso è quello del sito reale napoletano – nei prossimi giorni a Capodimonte arriveranno 33 persone – il più magro, appena una persona in più, quello della Reggia di Caserta. In mezzo ci sono il Mann di Napoli dove ieri si è insediato il nuovo direttore Paolo Giulierini e il sito salernitano dove Gabriel Zuchtgriegel è prossimo all’insediameto che avranno entrambi ventitre persone in più. Storici dell’arte, bibliotecari, informatici, restauratori ma soprattutto custodi: a Capodimonte, dove più di una volta la mancanza di personale di sorveglianza adeguato al numero di visitatori ha costretto alla chiusura di alcune sale, dove il personale sta allestendo un sito web autotassandosi, la pattuglia di rinforzo più consistente. Il nuovo direttore Sylvian Bellenger, il francese proveniente dall’Art Institute di Chicago che si insedierà il 16 novembre potrà così contare su altri 6 amministrativi regionali, un informatico, 5 tecnici, 10 custodi, un architetto, 3 bibliotecari, un addetto alla promozione, 3 restauratori, 2 storici dell’arte, un addetto alla tecnologia rispetto a quelli attualmente nell’organico del museo. Al Museo Archeologico arriveranno 16 amministrativi, 2 informatici, 2 bibliotecari, un addetto alla promozione, 2 addetti alla tecnologia. A Paestum, che ha ancora un sito web soltanto in italiano, arriveranno due informatici, un addetto alla promozione, 6 amministrativi, 8 tecnici, 4 custodi, un architetto e un restauratore. È bene chiarire che non si tratta di nuove assunzioni ma di una ridistribuzione delle forze dopo la riorganizzazione delle soprintendenze che ha portato alla nascita del polo museale della Campania e delle quattro strutture museali autonome: le ottanta persone che compongono le squadre di rinforzo sono infatti tutte già dipendenti del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo. Con il trasferimento di nuovo personale nei quattro musei campani si mette un altro tassello nel puzzle della riforma con cui il ministro Franceschini punta a rivoluzionare il sistema dei beni culturali italiani. Il primo passo è stato l’autonomia, poi sono venuti i tanto discussi nuovi direttori con compiti da supermanager, adesso il personale di rinforzo: dopo questa ridistribuzione, infatti, partiranno i bandi per l’assunzione del personale delle ex province. Restano ancora da fare le nomine dei membri dei consigli di amministrazione – spettano al governo e al Consiglio Supriore dei beni culturali – e, da parte di Regione e Comuni, di quelli dei comitati scientifici. Ancora, resta da stendere, e poi da approvare, lo statuto che regolamenterà l’autonomia di ogni singola struttura.