Politica interna
Roma – Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha ritirato le sue dimissioni che, firmate il 12 ottobre scorso, sarebbero diventate effettive lunedì prossimo. Subito dopo il ripensamento di Marino sono arrivate le dimissioni di sette assessori su 12, ma per sciogliere il consiglio comunale non basta il passo indietro dei 19 membri del Pd e occorrono i voti di almeno altri sei consiglieri. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi considera ormai segnato il destino di Marino e vorrebbe avviare rapidamente la fase commissariale per il Giubileo.
Rfi – Il presidente di Rete ferroviaria italiana Dario Lo Bosco è stato arrestato con l’accusa di aver preso tangenti e per lo stesso motivo sono finiti ai domiciliari Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi, funzionari del Corpo forestale siciliano. L’inchiesta della Procura di Palermo riguarda i lavori relativi a un appalto di 26 milioni di euro per l’acquisto dei sensori per il monitoraggio delle corse dei treni.
Politica estera
Usa – Nel terzo dibattito televisivo tra i candidati repubblicani alla Casa Bianca di mercoledì sera in Colorado, il senatore ispanico della Florida Marco Rubio è risultato il più efficace. Infatti l’ex chirurgo Ben Carson e l’imprenditore Donald Trump, che finora hanno guidato i sondaggi, non sono riusciti ad emergere, mentre l’ex governatore della Florida Jeb Bush ha deluso le aspettative.
Cina – Si è concluso a Pechino il quinto plenum del Comitato centrale del partito comunista. L’assise ha varato il prossimo piano quinquennale, decidendo anche di abbandonare la politica del figlio unico. Quindi la nuova pianificazione familiare in Cina punta alla nascita di due bambini per coppia per sostenere l’economia nazionale. Infatti l’invecchiamento della popolazione sta minacciando la crescita, con 24 milioni di maschi in più rispetto alle donne previsti entro il 2020.
Economia e Finanza
Pil Usa – Rallenta l’economia statunitense, con il Prodotto interno lordo del terzo trimestre che è cresciuto solo dell’1,5%, meno della metà rispetto al +3,9% dei tre mesi precedenti e mezzo punto sotto al 2% dello stesso periodo dello scorso anno. Il rallentamento è dovuto principalmente allo smaltimento delle scorte di magazzino da parte delle aziende americane e alla generale debolezza dell’economia mondiale. Comunque i dati non hanno frenato gli investitori di Wall Street, perché rimane probabile la stretta monetaria da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno.
Telecom – Il patron di Iliad Xavier Niel ha dichiarato di avere una partecipazione potenziale in Telecom Italia dell’11%. Vivendi di Vincent Bollorè, primo azionista del gruppo, ha fatto sapere di essere pronta a salire oltre il 20% in Telecom. Tuttavia a Piazza Affari si pensa che si possa trattare di speculazione e la Consob si è attivata per chiarire se esistano eventuali collegamenti tra Niel e Vivendi.
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