Per il suo primo viaggio del 2016 ha scelto l’ultima regione d’Italia o, almeno, la più «difficile». Sergio Mattarella, dopo una trasferta silenziosa e di poche ore a Firenze, si è ritagliato ieri un pomeriggio nella Calabria dei record negativi, li ha riproposto la questione meridionale su due fronti che da sempre s’intrecciano:
1) la lotta alla criminalità organizzata, per dare coraggio a chi reagisce;
2) il recupero della «buona politica» e di un’amministrazione pubblica trasparente ed efficiente.
Segnala il capo dello Stato, al taglio del nastro della nuova – mastodontica e costosa – Cittadella Regionale di Catanzaro: «La ‘ndrangheta è ormai una minaccia per l’intero Paese, come dimostrano inchieste e
processi in diverse regioni» e, sapendo che «questa terra non è sola e lo Stato non è lontano», qui ci si deve convincere che «sconfiggerla è possibile». Anzi, aggiunge, «è un dovere che va posto in cima a ogni programma di governo”.