La perdita di centralità politica di Napoli nel Mezzogiorno e nel Paese non è un fenomeno di oggi. Ha radici lunghe e complesse ragioni…
Mentre Milano dopo l’Expo brilla di una luce più intensa, la Napoli del presente conta davvero poco, sia sul piano della politica che della economia. Si può dire che le forze trainanti della metropoli siano la sua energia creativa, l’arte, la cultura, il cinema, il teatro, la ricerca, la presenza di giovani qualificati, sebbene spesso costretti ad andare all’estero.
Non è poco, ma non basta per fermare il processo di svuotamento in corso…
Il Comune non partecipa più alla cabina di regia sulla bonifica dell’area occidentale e ancora ieri il sindaco jo definito salvatore Nastasi “un commissario fuorilegge”. Una posizione così radicale pone l’amministrazione comunale ai margini: si possono avere mille ragioni, ma rifiutare il dialogo è sempre un errore…
De Luca dovrebbe pur dismettere i panni del sindaco-governatore e indossare una volta per tutte quelli di presidente dei campani. E’ un salto di “qualità” che proprio non riesce a compiere e sarebbe unpeccato scoprire un giorno che non è proprio nelle sue corde.
LA REPUBBLICA NAPOLI,
10 febbraio 2016, pagine 1-14
(a cura di Asco)