Oltre 100mila studenti in piazza in tutta Italia, un unico fiume che, nel primo giorno di primavera, unisce tutti da Torino a Reggio Emilia, da Firenze a Napoli, da Foggia a Sestu, fino alla piazza nazionale di Messina, nella lotta contro le mafie.
E un immenso fiume di giovani ha invaso anche le strade di Napoli per partecipare alla marcia in memoria delle vittime innocenti delle mafie. Un giorno, il 21 marzo, che è ormai un giorno simbolo per la lotta alla mafia e che ogni anno raccoglie un numero sempre crescente di persone. Soprattutto studenti.
Un impegno di ogni giorno secondo il presidente del Senato, Pietro Grasso: “Ogni 21 marzo Libera Contro le mafie organizza una giornata per ricordarle, quest’anno è stata la ventunesima volta, con migliaia di persone in piazza. Spero presto il Parlamento completi l’iter di approvazione del ddl che istituirà il 21 marzo come Giornata della memoria delle vittime di mafia. Lo dobbiamo a tutte le persone che sono in questo elenco, ai loro familiari, agli amici. Lo dobbiamo a tutti noi” osserva. Mai abbassare la guardia e combattere la mafia e la diffusione di fenomeni illegali con la cultura. Questo il tema su cui tutte le istituzioni regionali sono impegnate. “La Regione investa subito su progetti per tenere aperte le nostre scuole tutto il giorno, nelle città campane e soprattutto nei quartieri più difficili e più esposti di Napoli, così da creare dei presidi di legalità per sottrarre le giovani generazioni dalla prospettiva della criminalità”. È l’appello infatti lanciato da Antonio Marciano, consigliere regionale del Partito Democratico e Questore dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Campania, a margine del corteo promossa da Libera in occasione della giornata della memoria. “La politica e le Istituzioni hanno il dovere di essere presenti e di ascoltare, ma soprattutto sono chiamate a costruire e dare risposte: con l’esempio, con l’impegno, con scelte di Governo che puntino a debellare definitivamente il cancro della violenza e della criminalità dalle nostre terre. Più sicurezza, più cultura, più opportunità di lavoro e di futuro: sono queste le direttrici che dobbiamo seguire”, conclude Marciano.
Le parole d’ordine degli studenti sono chiare: Istruzione, cultura e reddito contro mafie e disuguaglianze. In piazza con Libera anche gli studenti di “Rete della Conoscenza”, “Unione degli Studenti’ e “Link-Coordinamento Universitario”.
“Non è un caso che il tasso del 17.6% di dispersione scolastica sia uguale al tasso di minori a rischio povertà – chiarisce Danilo Lampis, coordinatore dell’Unione degli Studenti – sintomo di una gerarchizzazione della società a causa delle barriere di accesso ai saperi. Una condizione di subalternità che si riproduce quindi a causa dell’assenza di misure universali di accesso all’istruzione e continuità di reddito. Vogliamo istruzione gratuita e diritto allo studio affinché nessuno resti escluso. Dalle scuole e dalle università deve partire una dichiarazione di guerra alla criminalità organizzata, che parli di giustizia sociale e di un nuovo modello di sviluppo contro le speculazioni mafiose”.