“Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato, di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vogliono due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo. Se c’è qualcuno che da’ scandalo, se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!” E’ in queste meravigliose parole di Sandro Pertini che oggi voglio ricordare il 25 aprile. Questa importantissima data deve ricordarci che la Costituzione della Repubblica italiana stabilisce principi fondamentali della convivenza civile che vanno dal rispetto della dignità della persona umana, all’uguaglianza morale e giuridica, alla libertà di opinione, di stampa, di riunione, di associazione, di religione, il diritto di partecipare alle scelte che toccano tutti e ciascuno, al diritto all’istruzione, alla salute, alla giustizia, al riconoscimento del valore di ogni lavoro e alla tutela di tutti i lavoratori che nel loro insieme costituiscono il sistema di valori fondamentali sui quali si regge la società italiana.
Oltre a questi meravigliosi principi, proprio richiamandomi a Sandro Pertini, voglio ricordare il mio personale 25 aprile rimarcando l’importanza dell’art. 54. Un articolo a tanti sconosciuto ma di certo oggi più che mai importantissimo. Esso esprime un dovere morale del cittadino di rispettare la Costituzione e le leggi, le quali permettono una convivenza civile nel nostro paese e garantiscono il pieno esercizio delle nostre libertà. Ma in richiamo è rivolto anche al cittadino che ricopre un ruolo pubblico, di responsabilità e di guida nei confronti della società: “Adempire alle proprie funzioni con disciplina ed onore”. Chi fa politica ha il dovere di osservare una condotta di vita che sia all’altezza della propria funzione e del proprio ruolo. L’etica con la quale ognuno di noi si deve confrontare è l’ effetto di una degenerazione della vita pubblica dovuta alla poca osservanza di una condotta morale da parte degli uomini pubblici. La nostra Costituzione è, e deve continuare essere, il faro sia per chi fa le leggi che per chi le fa rispettare. Che questo 25 aprile sia un punto fermo anche per le nuove generazioni, che giocoforza avranno il compito di ricostruire una morale pubblica, lapidata nella sua essenza da questo presente, da parte di questo “homo publicus” che disgrega i fondamenti di una Costituzione frutto del sacrificio di tantissimi nostri concittadini.